Caso Eternit: nuovo capo di imputazione

Processo Eternit (Foto: Valerio Pennicino/Getty Images)
Processo Eternit (Foto: Valerio Pennicino/Getty Images)

Non si placano le polemiche dopo la sentenza d’assoluzione sul caso Eternit, pronunciata ieri dalla Corte di Cassazione, che ha di fatto convalidato le tesi sostenute nella requisitoria del procuratore generale. In un comunicato la Suprema Corte ha voluto precisare che non erano “oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata”.

Si legge nella nota, firmata dal consigliere Raffaele Botta, responsabile dell’ufficio stampa: “Con riferimento al processo Eternit, celebrato il 19 novembre 2014, la Corte di Cassazione precisa che oggetto del giudizio era esclusivamente l’esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte, che ha dovuto, però, prendere atto dell’avvenuta prescrizione del reato essendosi l’evento consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale ha iniziato a decorrere il termine di prescrizione”.

Sui social network, intanto, si sprecano i commenti alla sentenza da parte di esponenti della società civile, come lo scrittore Roberto Saviano, che commenta su Facebook: “In tempo di riforme costituzionali, per onestà, bisognerebbe chiarire una volta per tutte che l’Italia è una Repubblica fondata sull’istituto della prescrizione“. Stessi concetti rilanciati in rete e ripresi da centinaia di tweet.

Nel frattempo, il procuratore Raffaele Guariniello, che ha portato avanti l’accusa nel processo, ha commentato: “Mai demordere, la delusione che si può avere non deve essere mai una resa: e io non mi arrendo”. Guariniello, insieme al collega Gianfranco Colace, ha infatti chiuso in mattinata la cosiddetta inchiesta bis sul caso Eternit, cambiato la tipologia di reato che è adesso quella di omicidio volontario continuato e pluriaggravato di 256 persone; l’indagato è sempre l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, che avrebbe – si legge nelle nuove carte – cagionato “la morte di lavoratori operanti,  familiari, cittadini residenti, dal giugno 1989 in poi. Condotta ed evento coincidono”.

La parte civile

L’avvocato di parte civile, Sergio Bonetto, che rappresenta 400 familiari delle vittime, ha nel frattempo espresso il proprio giudizio sulla sentenza di ieri: “La sentenza della Cassazione non ha risolto alcun problema perché le persone continueranno a morire di amianto. Comunque, ci sono altri processi in corso e la Cassazione stessa ha in sostanza detto che il maxiprocesso doveva svolgersi con l’accusa di omicidio: dunque tenderei a non escludere che il procedimento aperto con questa imputazione possa avere un esito migliore”.

Il dibattito politico

Nel frattempo, sul tema della prescrizione, il Movimento 5 Stelle lancia la sfida al Partito Democratico: “Se il Pd votasse la proposta M5S sulla prescrizione, depositata ormai da giugno 2013, situazioni come il processo Eternit non si verificherebbero. Nel frattempo è latitante il ministro Orlando, la sua riforma della Giustizia e tutto il Governo”. Scrivono i deputati pentastellati: “Sulla nostra proposta, già a giugno 2014, si era espresso favorevolmente il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, definendola l’unica proposta davvero efficace per combattere il problema della prescrizione”.

Prosegue la nota: “Ieri in audizione in Commissione anche due professori ordinari di diritto – Giostra e Padovani – hanno mostrato apprezzamento per la nostra proposta. Invece di fare semplice solidarietà chiediamo cosa aspetta il PD? Siamo stanchi delle affermazioni di Renzi, senza un briciolo di testo scritto e di fatti concreti. Se vogliono possono votare la nostra proposta di legge e il problema della prescrizione è risolto. Invece il patto del Nazareno incombe e la gente muore senza nessuna giustizia”.

Durissimo l’intervento del deputato Pd, Antonio Boccuzzi, che si salvò dal disastro della Thyssenkrupp di Torino: “La vita dei cittadini e i risarcimenti per le vittime, anche e soprattutto morali, non contano nulla? Non voglio credere che ci sia una regia dietro queste sentenze (senza contare i tanti, tantissimi processi per morti e infortuni sul lavoro che neanche si celebrano) ma è ora che il premier Renzi, il ministro della Giustizia e tutto il Governo intervengano per fermare lo scandalo della prescrizione”.

Conclude Boccuzzi: “L’amianto ha ucciso e continua a uccidere migliaia di persone ed è troppo facile scaricare i costi, umani ed economici, solo sulle vittime, senza che lo Stato intervenga con decisione. Stamattina a Casale Monferrato è stato proclamato il lutto cittadino, ma anch’io oggi mi sento in lutto”. A essere in lutto, oggi, è il senso di giustizia diffuso nell’opinione pubblica italiana.

 

GM