Napoli: 20 mila al corteo Fiom. Landini fra le polemiche

Corteo Fiom (Getty Images)
Corteo Fiom (Getty Images)

Dopo la manifestazione dei metalmeccanici, tenutasi la settimana scorsa a Milano, oltre 20 mila persone, secondo gli organizzatori Fiom-Cgil, partecipano al corteo indetto questa mattina per le strade di Napoli. Da Piazza Mancini a Piazza Matteotti, dove si svolgerà il comizio finale, la categoria marcia in occasione dello sciopero di otto ore, con in testa il leader della Fiom, Maurizio Landini. Interrogato sul motivo per cui abbia scelto il capoluogo partenopeo come ambientazione per questa nuova, ennesima agitazione, il sindacalista ha spiegato: “Abbiamo scelto di essere a Napoli oggi – ha spiegato Landini – per dare voce al Mezzogiorno che sta pagando un prezzo doppio rispetto al resto del Paese e per dire che se non c’è una politica di rilancio degli investimenti pubblici e privati in grado di recuperare questa differenza, rischiamo di andare a sbattere. Le politiche del Governo sono sbagliate perchè non affrontano questi nodi e pensano in modo sciocco che il problema per il lavoro sia semplicemente quello di rendere più facili i licenziamenti. E questo è un ragionamento che non sta in piedi”.

Una frase pronunciata da Landini in testa al corteo ad alcuni cronisti e riportata in modo troppo sintetico ha creato polemiche: “Il presidente del Consiglio non ha il consenso delle persone oneste”. Il presidente Pd Matteo Orfini è subito insorto: “Dire che governo non ha consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista”. Gli dà man forte il collega di partito Marcucci: “Le parole di Landini confermano e sottolineano i pregiudizi ideologici di chi organizza le piazze. Il Pd ha oltre 11 milioni di elettori che meritano rispetto, lasciamo alla Cgil le provocazioni, e la voglia di nuovi scontri sociali”.

Anche il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, si è sentito chiamato in causa: “Io personalmente mi ritengo molto onesto. Anzi non onesto, di più”. Landini si è subito preoccupato di precisare: “Mai pensato – come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione – che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto – e ribadisco – che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse”.

Il premier, che già ieri sera aveva bollato lo sciopero di oggi come “politico”, ha risposto a distanza al leader della Fiom, presentando a Palazzo Chigi l’accordo tra il governo, la Regione Autonoma del Friuli e Siderurgica Triestina. Un accordo, continua il premier, con il quale “si salvano 410 posti di lavoro diretti e un migliaio dell’indotto”. Infine, la stoccata a Landini: “Si salva il lavoro tenendo aperte le fabbriche e le aziende, non alimentando polemiche o giocando a chi urla piu’ forte”.

Ap