
Quella di oggi al ‘Corriere della Sera’ – nella quale afferma candidamente “Se solo avessi potuto continuare a governare… ” – è solo l’ultima in ordine di tempo che l’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, condannato nel marzo scorso a sei anni di reclusione, ha rilasciato in questi giorni. Un’intervista nella quale Scopelliti si è preso alcuni meriti: “Ho cancellato il disavanzo della sanità calabrese, ho fatto nascere la Cittadella della Regione a Catanzaro, dove gli uffici erano in 15 appartamenti”.
L’ex governatore è entrato quindi a gamba tesa nella campagna elettorale per la Regione Calabria, sostenendo apertamente la candidata del centrodestra targato Forza Italia, Wanda Ferro: “Non credo che la Calabria farà un grande passo in avanti. Oliverio è favorito, ma qui non basta essere bravo o non aver mai preso avvisi di garanzia. Si deve conoscere il territorio e fronteggiare i grandi poteri. Forse la Ferro è l’unica che potrebbe riuscire”. Poi critica la visita di oggi di Matteo Renzi a Cosenza: “Queste toccate e fughe, sempre sotto elezioni, alimentano l’odio per la politica”.
Scopelliti, a tal proposito, ci tiene a sottolineare: “I candidati a me vicini stanno nelle liste della Ferro e del centrodestra. I passaggi da un campo all’altro riguardano Elio Belcastro (già sottosegretario con Berlusconi), Salvatore Magarò e Mario Tassone, ex Udc, ora promotore di una lista del centrosinistra”. Nessuna volontà però di tornare in Forza Italia: “Ho fondato ‘Reggio Futura’ che alle comunali è stato il primo partito del centrodestra (9,86 per cento). Forza Italia si è fermata all’8,41”.
In un’apparizione pubblica al fianco di un esponente del centrodestra, Scopelliti aveva già rimarcato: “Avrei potuto rimanere alla guida della Regione Calabria e magari ripropormi anche per la legislatura successiva, ma mi hanno impedito di portare a compimento un percorso che mirava in dieci anni a cambiare la regione. Se ci avessero permesso di portare avanti il cambiamento che avevamo progettato, noi li avremmo sconfitti per i prossimi vent’anni e tra me e Oliverio non ci sarebbe stata partita”.
Le reazioni
Già nei giorni scorsi, Nico D’Ascola, candidato presidente di Alternativa Popolare, ovvero di Nuovo Centrodestra e Udc, aveva commentato così le prese di posizione dell’ex governatore: “Giuseppe Scopelliti è rientrato in Forza Italia seguendo il pendolarismo che lo ha visto passare da una parte all’altra, sostenendo ora la candidatura di Wanda Ferro”. D’Ascola aveva aggiunto: “A parte gli evidenti malumori di molti rappresentanti di Forza Italia che non hanno alcuna simpatia per Giuseppe Scopelliti, mi permetto di ricordare che la stessa Wanda Ferro in occasione di un confronto con gli altri candidati, svoltosi soltanto il 10 novembre scorso a Telemia, ha dichiarato di non sapere nemmeno con chi Scopelliti fosse schierato”.
Secondo l’esponente centrista, “Ciò è dimostrativo del grave imbarazzo e della reticenza che il sostegno di Giuseppe Scopelliti ha determinato nella stessa Wanda Ferro, dovendo ammettere un sostegno evidentemente per lei scomodo. Anche questa circostanza prova il grave sbandamento di Forza Italia che accetta l’aiuto di Scopelliti, ma teme che la pubblicizzazione di questo aiuto si traduca in una perdita di consensi”.
All’intervista odierna sul ‘Corriere della Sera’ risponde invece Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra, che si trova in Calabria per una serie di incontri elettorali: “Interessante l’intervista di Giuseppe Scopelliti sul Corriere della Sera di oggi: un miscela esplosiva di contraddizioni (sostiene Wanda Ferro, che a sua volta fa finta di non conoscerlo, ma non crede nella sua candidatura) e di vorrei ma non posso (tornerebbe in Forza Italia ma Berlusconi l’ha scaricato, ovviamente dopo aver accettato in Calabria una lista zeppa di suoi candidati)”.
Prosegue Quagliariello: “Apprendo poi che Scopelliti in sostanza mi addebita il suo deludente risultato alle europee perché sostiene che non sarei stato super partes. L’accusa è infondata, ma quand’anche fosse vera è singolare che un esponente politico che ha una tale considerazione di sé da ritenere che una sua candidatura alle regionali avrebbe stracciato gli avversari, affermi che è sufficiente la mia presunta avversità per fargli fare flop alle europee…”.
GM