
Secondo quanto appreso da fonti parlamentari, citate dall’Ansa, il governo starebbe per proporre un emendamento, contenuto nella legge di Stabilità in esame alla Camera, che tapperebbe una “falla” nella legge Fornero. A causa di questo difetto burocratico, infatti, il Codacons ha denunciato alla Procura di Roma notevoli danni alle casse dello Stato: i vantaggi di questa situazione ricadono infatti su ben 160 mila soggetti, con una spesa di 2,6 miliardi di euro in 10 anni.
Il Condacons ha chiarito la propria posizione in una nota:”La clausola di salvaguardia voluta dall’allora Ministro del lavoro Elsa Fornero fissava un tetto alle pensioni più ricche stabilendo che, a partire dal primo gennaio 2012, i lavoratori che pur avendo raggiunto i 40 anni di anzianità decidevano di rimanere in servizio fino ai 70 o ai 75 anni, avrebbero percepito una pensione non superiore all’80% del valore dell’ultimo stipendio. Tale clausola, che di fatto poneva un limite all’importo delle pensioni erogate dall’Inps, è però misteriosamente sparita, con la conseguenza che circa 160.000 lavoratori che hanno già raggiunto i 40 anni di anzianità, grazie a tale “falla” potranno contare su un incremento progressivo della pensione, il cui importo sarà addirittura superiore a quello dell’ultimo stipendio percepito”.
La mancanza non è passata inosservata allo staff di Renzi, che ha notato questa misura che consentiva un cumulo a chi era passato dal sistema contributivo a quello retributivo: in pratica, a beneficiarne erano soprattutto i “gran commis”, come i consiglieri di Stato e della Corte dei Conti, che ottenevano così una pensione più elevata di quanto avrebbero fatto con il vecchio sistema. Contraddizione non da poco e forse non così casuale, inserita nell’ambito di una riforma che invece ha chiesto sacrifici a tutte le generazioni coinvolte. La maggioranza starebbe solamente aspettando le quantificazioni dalla Ragioneria Generale dello Stato per stabilire una nuova clausola di salvaguardia che non permetta più di migliorare la propria posizione pensionistica passando da un regime contributivo ad uno retributivo. Nonostante questi conteggi tardino ad arrivare, il ministro Boschi ha già autorizzato la presentazione dell’emendamento in questione.
Ap