
La leader della Cisl, Anna Maria Furlan è tornata sulla questione dello sciopero generale, indetto per il 12 dicembre prossimo dagli altri sindacati confederali Cigl e Uil. “La Cgil ha deciso di fare da sola proclamando fin da subito lo sciopero generale (in un primo momento il 5 dicembre, ndr), la Uil si è poi accodata, noi continuiamo con la nostra linea che è di proposta oltre che di protesta“, ha dichiarato Furlan. Secondo la segretaria generale della Cisl “non basta una giornata di sciopero, ci vuole una mobilitazione continua sui temi del lavoro“. Furlan ha poi ricordato che la Cisl farà “tre grandi manifestazioni, a Milano, Firenze e Napoli“, sottolineando che il sindacato ha le sue “proposte sui temi del lavoro“. Le manifestazioni nazionali della Cisl si terranno il 2 dicembre a Firenze, il 3 dicembre a Napoli e il 4 dicembre a Milano.
Nella lettera inviata agli iscritti al sindacato, per spiegare i motivi delle manifestazioni e sollecitarli a prendervi parte, Furlan ha scritto: “Ci sono ancora tante cose da cambiare e per farlo c’è bisogno di un’azione svolta con continuità, sia in termini di mobilitazione che di interlocuzione con le forze politiche e con il governo, che richiedono tempo ed impegno costante”. Queste sono le ragioni per cui la Cisl allo sciopero generale, così come alla singola giornata di sciopero, preferisce “un percorso più vasto e più capillare”, “più articolato ma certamente più impegnativo e più faticoso”, ha precisato.
La polemica tra governo e sindacati
Furlan è anche intervenuta nella polemica scoppiata in questi giorni tra il governo Renzi e la Cgil, in particolare con il leader della Fiom Maurizio Landini e le sue parole di fuoco sul “consenso delle persone oneste” che il presidente del Consiglio non avrebbe, nonostante Landini si sia poi affrettato a smentire quanto riportato dai giornali. “Non mi interessano le polemiche e non mi piace questo clima che sta crescendo nel Paese – ha detto Furlan -, né sono interessata agli insulti, ma alle cose serie”. Renzi aveva attaccato i sindacati sugli scioperi, lamentando che nemmeno all’epoca del governo Monti, contro la riforma Fornero delle pensioni, ne fossero stati proclamati così tanti (all’epoca ci fu solo uno sciopero di 4 ore); quindi aveva sottolineato che “piazza o non piazza, le cose le cambiamo“, lanciando quasi una sfida ai sindacati. La leader della Cisl ha tenuto a precisare che “il presidente del Consiglio non può insultare il sindacato” e “neanche il sindacato possa insultare il Governo”. “Non è così che si costruisce il futuro”, ha concluso Anna Maria Furlan.
V.B.