
Nuovi dati dall’Istat sulle importazioni ed esportazioni dell’Italia verso i Paesi extra europei a ottobre. In entrambi i casi si registra un calo dell’1,2% su base mensile, mentre su base annua si ha un aumento dello 0,8% per le esportazioni e un deciso calo del 7,8% per le importazioni; quest’ultimo dovuto soprattutto alla forte diminuzione degli acquisti di energia, che hanno segnato un -31,6%. Anche la flessione congiunturale delle importazioni è stata determinata dalla forte contrazione dell’energia, a -7,1%; infatti, al netto dei prodotti energetici si registra una crescita del +1,5%. Si tratta ancora di stime preliminari.
Su base annua, la crescita dell’export a ottobre è dovuta soprattutto ai beni strumentali, a +3,9%, e ai prodotti intermedi, a +2,5%. Al netto dell’energia, a -11,0%, le esportazioni italiane verso Paesi extra Ue registrano una crescita pari all’1,6%. Riguardo invece alle importazioni, sempre su base annua, se non si tiene conto della componente dell’energia, gli acquisti dell’Italia dai Paesi extra europei crescono del 7,5%
Nell’ultimo trimestre l’export verso i Paesi extra Ue è cresciuto dell’1,7% su base congiunturale, mentre l’import ha avuto una flessione del 3,6%, dovuta sempre al forte calo degli acquisti di prodotti energetici, a -12,8%.
A ottobre 2014, i mercati dove l’Italia ha esportato di più sono: Turchia (+13,1%), Stati Uniti (+9,8%) e Cina (+4,8%). Sono in calo, invece, le esportazioni verso Giappone (-21,7%), Russia (-15,7%).
L’Istat segnala, infine, che a ottobre 2014 l’avanzo commerciale dell’Italia è stato di 4,038 miliardi di euro, con una crescita di 2,805 miliardi rispetto a ottobre 2013, facendo registrare il livello più alto dal 1993. Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici è pari a 6,8 miliardi. Questo dato andrà sicuramente a formare un ulteriore tassello della campagna #prideandprejudice lanciata con tanta enfasi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per mostrare ai cittadini i dati economici positivi dell’Italia, nonostante il debito pubblico e gli altri problemi che da tempo affliggono il nostro Paese.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito web dell’Istat.
V.B.