
Nessun ricorso alla fiducia in Aula a Montecitorio sul Jobs Act, la legge delega sul lavoro; ad annunciarlo Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro della Camera e fautore dell’accordo con la minoranza Pd: “Contrariamente alle previsioni di alcuni profeti di sventurà, non solo abbiamo cambiato nel profondo la delega sul lavoro con 37 emendamenti, ma abbiamo anche evitato la fiducia alla Camera”.
“Non era scontato ed è il frutto della battaglia condotta con coerenza dal Pd”, mette in luce Damiano che sottolinea anche come “abbiamo respinto 34 emendamenti su 68. Siamo a metà e si potrebbe chiudere anche domani sera”. Su Twitter, il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, anch’egli tra i più restii a cedere alla maggioranza del partito, evidenzia: “Ha vinto il parlamento che ha migliorato la delega grazie al lavoro della commissione”.
Il Partito democratico si ricompatta dunque sul provvedimento, che dovrebbe essere approvato dopodomani per poi passare all’esame dell’Aula del Senato per l’ok definitivo? Assolutamente no, tant’è che 17 deputati della minoranza hanno votato un emendamento di Sel a prima firma Giorgio Airaudo.Lo sostiene una nota del partito di Vendola: “La conferma arriva dal dissidente dem Alfredo D’Attorre che ha confermato che alcuni colleghi, ‘in ordine sparso’, hanno sostenuto la proposta mentre lui, come altri, non ha partecipato al voto”.
Spiega ancora la nota: “L’emendamento, che prevedeva che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori si applicasse anche ai neo assunti con contratto a tutele crescenti ‘trascorso un anno dalla data dall’assunzione’, è stato bocciato dall’Aula di Montecitorio”. Tra i deputati democratici favorevoli all’emendamento ci sarebbero Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Ileana Argentin, Barbara Pollastrini, Stefano Fassina.
Governo conferma: no fiducia
Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha intanto confermato che la maggioranza di governo “non ha avuto bisogno di ricorrere la fiducia sul Jobs act per reggere”. Inoltre, la Bellanova ha aggiunto: “Questo testo non riduce i diritti dei lavoratori. In Aula c’è una discussione responsabile siamo ottimisti che l’approvazione arriverà nei tempi previsti, entro mercoledì”.
GM