
E’ arrivato in anticipo il giudizio della Commissione europea sulla legge di stabilità italiana ed è un giudizio positivo. Così hanno anticipato fonti da Bruxelles a seguito della riunione dei capi di gabinetto della Commissione Ue sabato. Venerdì prossimo, e non più martedì, arriverà il giudizio definitivo, a livello politico, del collegio dei commissari, una sorta di consiglio dei ministri europeo. L’Italia ottiene il via libera sulla manovra economica, in questi giorni in discussione alla Camera, e viene invitata dalla Ue a proseguire sulla strada delle riforme. Il prossimo esame sulla situazione finanziaria italiana sarà a marzo. La stessa decisione è stata presa anche per Francia e Belgio.
Bruxelles ha dato l’ok al nostro Paese anche sui contributi “volontari” nazionali al Fondo europeo per gli investimenti, consentendo, in particolare, che siano “esclusi dal calcolo del deficit”.
Con il via libera della Commissione, l’Italia evita una procedura di infrazione, per non aver rispettato le regole europee sul piano di riduzione del deficit e di rientro del debito, soprattutto evita la richiesta di misure economiche aggiuntive, tirando un sospiro di sollievo. La Commissione Ue ha riconosciuto che nel 2014 si sono verificate “circostanze eccezionali” con il peggioramento della situazione economica, accogliendo le richieste del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nella sua lettera di fine ottobre con cui rispondeva alla Commissione Ue sulle prime valutazioni alla legge di Stabilità. Del resto, un peggioramento del quadro macroeconomico era stato certificato dalla stessa Commissione europea oltre che dai principali istituti economici internazionali: Ocse, Bce, ecc. Bruxelles si è dunque accontentata del ritocco alla riduzione del deficit nella legge di stabilità dallo 0,1% allo 0,3% del Pil, così come concordato tra autorità italiane ed europee.
Le aspettative fiduciose del Ministro dell’Economia Padoan sono state dunque confermate. Il ministro aveva anche inviato una lettera al commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici e al vicepresidente Valdis Dombrovskis in cui si illustrava il programma di riforme del governo Renzi da attuare nel breve e medio periodo. Decisivo sul giudizio di favore della Ue il nuovo accordo raggiunto al G20 in Australia tra il premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
II verdetto definitivo del collegio dei commissari, il prossimo 28 novembre, sarà a questo punto una formalità. Nel frattempo, la legge di stabilità, in discussione alla Commissione Bilancio della Camera dovrebbe approdare all’Aula di Montecitorio giovedì 27 novembre.
V.B.