
Sconfitta alla regionali per il centro destra, laddove i dati dei sondaggi davano in netto calo il Partito Democratico e il suo leader, Matteo Renzi.
Eppure, il forte astensionismo in entrambe le regioni, Emilia Romagna e Calabria impone un nuovo ordine nella politica, ma soprattutto necessità di nuove alleanze.
Quanto meno è quello che sostengono sia il leader della Lega Nord, Matteo Salvini che intende promuovere una nuova piattaforma della destra nella quale far veicolare i partiti che spaziano da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, a La Destra di Francesco Storace fino a Forza Italia.
Mentre il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta in un tweet ironizza sulla vittoria del centro sinistra commentando “stai sereno, Matteo. Stai sereno. Contento tu…” e Salvini ha i numeri per poter prevalere, l’ex premier Silvio Berlusconi, commentando i risultati deludenti delle regionali è alla ricerca di alleanze e si orienta anche verso il partito del suo ex fedelissimo Angelino Alfano.
“Eravamo incontrastati in Calabria e ora ci siamo fatti del male da soli”, ha dichiarato Berlusconi dopo i primi dati, auspicando che “anche Alfano abbia finalmente capito, vedendo ciò che succede in queste regionali, che disuniti si perde. E si perde tutti. Non è che si salva lui e altri no”.
Insomma, Forza Italia opera su due fronti: da una parte è alla ricerca di alleanze, dall’altra mira ad un’opposizione forte nei confronti di Renzi.
Un vero e proprio “contrattacco” così come definito da Mario Ajello del Messaggero, per cui lo stesso ex cavalieri afferma che “dobbiamo cambiare e dobbiamo farlo subito”, in attesa del termine della pena, che arriverà il prossimo 15 febbraio.
“Tornerò in televisione, riprenderò tutta la mia agibilità politica e Renzi non potrà più essere il giocatore che vince in quanto l’unico giocatore in campo”, ha pertanto tuonato Berlusconi da Arcore.
Alla vigilia delle regionali, l’ex premier ha incontrato 30 giovanissimi del suo partito a Villa Gemetto, ai quali ha spiegato la futura strategia di Forza Italia parlando cu un “affiancamento tra voi, nuove leve azzurre, e chi ha già esperienza”.
E dunque, il rinnovo del partito passa non solo attraverso nuove alleanze e nella fusione tra partito e club ma anche attraverso le nuove leve puntando ad una maggiore inclusione dei giovani.
Replica di Ncd
Il futuro delle alleanze però non sembra scontato e da parte di Ncd si esclude la possibilità di un’unione con la Lega: “La Lega non potrà mai candidarsi a vincere e a guidare il centrodestra. Non è con la pancia che governi un Paese. Grillo lo ha dimostrato. Noto poi che stanno esplodendo le contraddizioni tra la Lega di Salvini e la Lega di Maroni, Tosi e Zaia”, sostiene il ministro della infrastutture ed esponente di Ncd Maurizio Lupi .
In un’intervista al quotidiano la Stampa, Lupi sottolinea che “quella di Salvini non è certamente la Lega con cui voglio allearmi: penso che in Veneto potranno esserci problemi seri”, nonostante, afferma Lupi, “con Zaia abbiamo governato bene”.
Per cui si chiede il ministro se “a Salvini interessa governare il Veneto o interessa essere il nuovo Le Pen, il leader nazionale dell’estrema destra populista?”.
La replica di Lupi a Berlusconi è netta: “Se vuole rincorrere Salvini, che gli mangia voti, oppure lavorare a una proposta seria di alternativa futura a Renzi, il quale di recente ha ribadito che il Pd è ben piantato a sinistra”.
“A noi le alleanze Forza Milan“, prosegue Lupi, riferendosi al fatto che Salvini è milanista, “non interessano, e lo dico da tifoso rossonero, ma la politica è un’altra cosa. Non è rincorrendo Salvini che si recuperano i milioni di voti persi dal centrodestra”.
Ncd e le Regionali
In merito alle regionali, dal canto suo Alfano ha dichiarato che “siamo tornati al voto non nella fisiologia ma con il presidente della Regione Emilia-Romagna che è stato condannato e si è dimesso, con il presidente della Regione Calabria che è stato condannato e si è dimesso”, sostenendo che la vittoria è quella del trionfo dell’astensionismo: “Quella manifestatasi nella fuga dalle urne è un crisi di rigetto dell’elettorato e dei cittadini, che non ha però impedito al Pd di confermare il primato in Emilia e purtroppo di ottenere il primato in Calabria”.
Ma il risultato per Alfano è positivo quanto meno in Calabria per dove il suo candidato Nico D’Ascola ha ottenuto l’8,7%, per cui evidenzia il leader di Ncd in Calabria si è assistito “all’ultimo disastro del vecchio centrodestra, che ha regalato la Regione al centrosinistra” e più in generale, secondo Alfano si “afferma lo schema di una Lega Nord prevalente in un quadro perdente” con Forza Italia “ferma al 10% sia al Nord che al Sud”.
“Renzi continua a vincere, FI continua a perdere mentre noi ci stiamo consolidando”, ha pertanto chiosato il ministro dell’Interno, certo del fatto che Salvini si afferma che il “protagonista di un centrodestra che si arrende alla sconfitta”.
Dello stesso avviso il candidato D’Ascolo che in base agli esiti delle regionali ha voluto dichiarare che “il mio successo non sarebbe arrivato se non avessi dimostrato la condizione politica crepuscolare e rinunciataria di Forza Italia e quindi la necessità che il ceto medio ed i moderati tutti abbiano una nuova, più vigorosa ed entusiastica rappresentanza politica”:
“Quando si mettono in campo le idee, la loro forza di persuasione e soprattutto l’impegno che viene da un nuovo soggetto politico che tuttavia rappresenta la più bella tradizione della politica italiana, ossia quella che si riflette nella rappresentanza del popolo dei moderati, i risultati giungono immancabilmente”, ha poi aggiunto, concludendo che “i punti di forza di questa mia campagna elettorale sono stati costituiti dalla presentazione agli elettori di Alternativa popolare e quindi di un partito che eredita la storica convergenza tra mondo cattolico e mondo liberale”.
C.D.