Forza Italia rimette in discussione il patto del Nazareno

Silvio Berlusconi (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
Silvio Berlusconi (Andreas Solaro/AFP/Getty Images)

All’indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, i partiti di centro destra sono alla resa dei conti. Nonostante Lega Nord esulti per il risultato storico in Emilia Romagna, Forza Italia è crollata in entrambi le regioni, tanto che l’europarlamentare Raffaele Fitto, che in questi ultimi mesi è stato molto critico, è tornato a rimettere in discussione il sistema delle nomine nel partito, perorando la causa di una democratizzazione del sistema delle selezioni.

Le correnti di Forza Italia

Il leader Silvio Berlusconi che intanto promette di tornare più presente a febbraio, sfidando sul piano della comunicazione il premier Matteo Renzi, ha però un ben altro rivale. Si tratta di Matteo Salvini, il segretario della Lega che intende creare una piattaforma di destra capace di fronteggiare il centrosinistra.
L’ex cavaliere sembra un po’ tramortito e ora Fi punta alle regionali che si terranno a primavera in Campania.
Nel frattempo, Berlusconi dovrà confrontarsi sia con il gruppo che attorno a Fitto chiede un rinnovo interno del partito con “l’azzeramento di tutte le nomine” sia con chi rimette in discussione il patto del Nazareno, come Renato Brunetta e Augusto Minzolini ma anche lo stesso Denis Verdini che ha tuonato: “Se vuoi continuare col Nazareno, continua; se invece vuoi rompere, rompi. Purché tu ti decida, presidente, perché le mezze misure non funzionano, in questo modo ci facciamo solo del male”.

Tanto che, un po’ sfiduciato e un po’ amareggiato, l’ex premier replica alla critiche: “Se Fitto vuole sfidarmi, lo faccia apertamente, si prenda il partito se ne è capace”, mentre sul patto con Renzi, aggiunge che “lo sapevo che il patto del Nazareno avrebbe avuto un costo e che a breve lo avremmo pagato, ma non sarebbe onesto se ora ci tirassimo indietro”.
Insomma, per molti osservatori, il famoso patto siglato tra Renzi e Berlusconi ha portato ad un crollo dei consensi Forza Italia.
Ma Berlusconi ne è ben consapevole ed è certo del fatto che il premier ha “disatteso i patti, dalle modifiche non concordate” a partire dall’Italicum.
Intanto per oggi è previsto l’ufficio di presidenza di Forza Italia per discutere della situazione.

Patto del Nazareno

Francesco Paolo Sisto questa mattina ad Agorà su Raitre ha pertanto ribadito che “se siamo percepiti solo come patto del Nazareno è un danno enorme: i nostri elettori non capiscono più perché devono andarci a votare”.
“Il patto del Nazareno deve coesistere con la chiarezza di una politica antagonista alla sinistra – ha poi proseguito Sisto – Non siamo stampella della sinistra e vogliamo mantenere un Dna chiarissimo da questo punto di vista. La gente vuole sentire cose di centrodestra”.
Per quanto riguarda la posizione di Fitto, Sisto precisa che “non è contro Silvio Berlusconi. Quando si incassano sconfitte così brucianti, qualcosa nella squadra bisogna cambiarla. L’astensionismo non è un alibi ma un aggravante, perché è anche una nostra responsabilità”.

Gasparri e Berlusconi

Dal canto suo, anche il fedelissimo Maurizio Gasparri si spinge oltre e parla della necessità di “formare una coalizione di centrodestra, guidata da Berlusconi se ne ha agibilità politica, altrimenti- sottolinea Gasparri- ci saranno le elezioni primarie”.
Pure difendendo il suo leader per cui il senatore Fi sostiene che continueranno a battersi “in Italia o in Europa, prché gli venga riconosciuta l’innocenza, perché è innocente ed è giusto”, Gasparri ha però criticato un certo tipo di lassismo dell’ex cavaliere: “Prima le aperture agli immigrati, poi alle coppie di fatto, e questo e quell’altro, alla fine il nostro elettore resta spiazzato, ecco, si demotiva. Abbiamo sbagliato qualcosa, ammettiamolo. Io a lui l’ho detto, eh, anche in privato”.
In merito all’ascesa del leghista Salvini, Gasparri è certo che sarebbe “un gran regalo a Renzi. Ma non accadrà, se ci presenteremo con un candidato unico. Certo, se poi arriviamo con tre-quattro aspiranti leader, è chiaro che renderemmo la vita facile al leghista”.

C.D.