
Ci sono risvolti sulla drammatica vicenda che si è registrata a Palermo dove ieri è stata trovata una neonata in un cassonetto, grazie ad un clochard. La piccola era avvolta in un lenzuolo ed era stata disposta in una borsa rossa, dove vi erano anche un paio di forbici insanguinate, utilizzate probabilmente per recidere il cordone ombelicale, un lenzuolo e una scarpa da adulto.
La piccola però non ce l’ha fatta ed è deceduta poco dopo al suo arrivo all’ospedale.
La madre della bambina che aveva nascosto la gravidanza, una palermitana di 30 anni, si è recata nel tardo pomeriggio di ieri al pronto soccorso per una grave emorragia interna, accompagnata dal cognato, un vigile del fuoco.
La donna è stata ricoverata all’ospedale Cervello e il medico del reparto di ginecologia, Francesco Labate, ha fatto sapere che “la paziente sta bene, è robusta, in buona salute e in questo momento lucida”, spiegando che “nella notte ha subito un piccolo intervento all’utero”.
Il medico ha aggiunto che sarebbe stato il cognato a convincerla a venire in ospedale: “La donna, da quanto ci risulta, avrebbe nascosto a tutti la gravidanza: la famiglia non sapeva nulla ed è sconvolta”.
Una tragedia che colpisce un’intera famiglia e viene sospettato che la donna, che vive a Gemona in Friuli con il marito, un militare dell’esercito con il quale ha anche altri 3 figli, di due, sei e otto anni, abbia intrapreso il viaggio a Palermo, proprio per partorire.
“La donna ci ha raccontato che subito dopo aver abbandonato la figlia ha avuto un ripensamento ed è tornata per riprenderla, ma ha avuto paura vedendo la folla accorsa nel frattempo”, ha sottolineato il medico.
Tuttavia, secondo quanto riportano i media, nel racconto della donna ci sarebbero delle contraddizioni in quanto V.P. avrebbe riferito di aver lasciato la bambina nel cassonetto dopo essere stata presa dal panico credendola morta. Una versione che però si contraddice con il fatto che dopo ci ha ripensato.
Per oggi è atteso un interrogatorio da parte del pm di turno in ospedale.
Intanto, dall’ospedale Civico di Palermo viene ricordato, per evitare nuove tragedie, che vi è un reparto “la culla per la vita”, dove si possono lasciare i piccoli non desiderati che potranno trovare una famiglia.
C.D.