
One man show di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord che cavalca l’onda del successo riportato alle regionali in Emilia Romagna mettendo in subbuglio i partiti di centro destra più tradizionali, con un’aperta sfida al premier Matteo Renzi: “Caro Renzi, a questo punto andiamo a votare; se ti senti cosi forte conviene anche a te, meglio così che tirare a campare: io sono pronto”.
C’è chi a destra minimizza la portata della Lega, come Nuovo Centro Destra, che al momento ribadisce di non voler allearsi con il Carroccio, come evidenziato da Maurizio Sacconi, in un’intervista a La Stampa : “Esiste un’incompatibilità tra la Lega di Salvini e noi. Siamo reciprocamente lontani gli uni dagli altri. È vero, il Carroccio ha preso qualche voto in più rispetto al passato, ha recuperato terreno nell’area del disagio e della contestazione, ma è inagibile per la creazione di una coalizione a vocazione maggioritaria. Non ha neanche il merito della Le Pen che, almeno, esalta l’identità nazionale, cosa che può entro certi limiti risultare utile. Salvini è soltanto un estremista, scettico non solamente verso l’Europa ma anche verso la nazione”.
Lo slittamento dell’Italia a Destra
Eppure, la risalita della Lega soprattutto al Nord, indica, come hanno evidenziato alcune testate, un chiaro scivolamento del paese verso la destra. Non si tratta dunque di un centro neoliberale, per cui la stessa Forza Italia è crollata nelle preferenze di voto, ma bensì di una piattaforma alla quale mira Salvini che raccolga l’eredità di una corrente politica frantumata.
Tanto che Salvini nel messaggio a Renzi ha tenuto a sottolineare che “migliaia di elettori del Pd e dei 5 Stelle stavolta hanno scelto un partito lepenista, razzista, fascista, per stare a come ci dipinge la sinistra”.
Salvini è tornato a parlare del forte astensionismo emerso dalle ultime elezioni, che definisce “una sconfitta per tutti anche per me che pure ho vinto”.
“Per questo adesso i nostri consiglieri devono mettersi panda a terra per mantenere gli impegni presi e pescare in quel 60% che non ha votato”.
“Se Renzi vuole il voto in primavera siamo pronti. Si è reso conto che la sua politica economica non funziona. A me il derby di aver vinto in casa contro Berlusconi o di aver superato Grillo non mi appassiona. È l’ora di riconquistare la fiducia degli elettori rimasti a casa”, ha sostenuto il leghista, aggiungendo che “si aprono nuovi scenari, abbiamo un patrimonio da spendere in tutta Italia”.
Alleanze con la Lega Nord
In merito alle alleanze, Salvini ha poi fatto sapere di non avere ancora sentito il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi , precisando di non sapere “se mi ha cercato… Ci sarà occasione nei prossimi giorni…”.
“È una persona intelligente, non ha bisogno dei consigli”, ha poi aggiunto Salvini che nonostante abbia superato il partito dell’ex cavaliere, necessita del suo supporto.
Tanto che annuncia Salvini: “A breve presenteremo le nostre proposte economiche, a partire dall’aliquota unica dell’Irpef che favorisce i meno abbienti. Spero che Forza Italia la sostenga. E la smetta di tenere un piede nella maggioranza e l’altro all’opposizione. Basta col Nazareno”.
“Basta fare da stampella a Matteo Renzi. Non si può appoggiare pseudoriforme di un governo che sta affossando il Paese”, ha rilanciato Salvin, ritendendo “Renzi come brutta copia di Monti”.
Un affondo che arriva nel giorno in cui Forza Italia è alla resa dei conti e ha indetto per oggi un ufficio di presidenza convocato di urgenza in Piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma e dove potrebbe essere messo in discussione il Patto del Nazareno, a cominciare dal tema della riforma delle legge elettorale.
Proprio l’Italicum, potrebbe essere, come evidenzia oggi, ilFattoquotidiano il perno con il quale Berlusconi possa far leva e pressioni su Renzi e trovando alleanze sia con la Lega di Salvini che con Alfano.
Salvini e l’alternativa a Renzi
“Se Berlusconi ci sarà, benvenuto, anche se penso che Forza Italia debba guardare avanti. Se Berlusconi vuole ancora parlare delle vecchie sigle, come Forza Italia, Pdl e via di seguito, si sbaglia”, ha poi aggiunto il leader del Carroccio che ricorda che “stiamo riempiendo il nostro programma di progetti e di contenuti, poi chi li porta avanti, se si chiami Salvini, Berlusconi o Bianchini è l’ultimo dei problemi. Stiamo offrendo agli italiani un progetto alternativo a quello di Renzi”.
Salvini resta ben ancorato alla realtà e non punta ad un altro incarico: “Che possa essere io il leader lo vediamo… Lo sceglierà la gente. Ci sono tanti nomi spendibili, se poi resta solo il mio…”, sottolinea Salvini che però sostiene che il candidato “deve essere scelto dagli italiani, non dalle segreterie dei partiti. Insomma, ci vogliono le primarie, una cosa ottima che io riconosco alla sinistra. Dopodichè, se serve, e con tutti i miei limiti, io sono a disposizione”.
C.D.