
Antonio Conte si è insediato sulla panchina dell’Italia da qualche mese e tra tante difficoltà sta cercando di riportare in alto la nostra Nazionale. Ma in questo articolo vogliamo parlare dell’uomo Conte, quello che si è raccontato in esclusiva a Credere, il settimanale religioso popolare del gruppo San Paolo. In quest’intervista il Ct azzurro ha parlato di temi slegati al mondo del pallone, parlando più che altro all’Uomo Conte. Ecco alcune delle sue parole: ”Do’ tutto perche’ Dio mi ha dato tanto. La fede aiuta a distinguere il bene e il male, a scegliere la via giusta nei momenti di difficolta’. Sono cresciuto a Lecce, l’oratorio Sant’Antonio a Fulgenzio e’ stato un punto di riferimento, un rifugio dalle tentazioni della strada. I miei genitori mi hanno trasmesso un’educazione cattolica, ora sto facendo la stessa cosa con mia figlia Vittoria”.
L’ex allenatore della Juventus ha poi parlato di quando ha detto ai suoi genitori di essere diventato Ct dell’Italia: ”Erano orgogliosi, perche’ da Ct rappresenti un’intera nazione: il loro appoggio mi ha convinto ad accettare l’incarico. E pensare che da ragazzo mio papa’ non voleva nemmeno mandarmi a giocare nel Lecce! Per i miei genitori il calcio era nulla in confronto allo studio, ho dovuto promettere che avrei continuato a studiare. Cosi’ mi sono anche laureato. Ai miei genitori devo molto: non mi hanno mai seguito in maniera assillante, conto sulle dita le volte che sono venuti a vedermi giocare dalle giovanili alla prima squadra, ma l’avermi lasciato libero mi ha fatto crescere nell’autonomia”.
MO