
Ci vuole poco perché le discussioni all’interno del Movimento 5 Stelle si muovano da un ambito nazionale, in cui le tensioni tra Grillo e alcuni suoi parlamentari si sono riacutizzate, spostandosi sul livello locale e rischiando di alimentare polemiche, fratture e – non è escluso – nuove “epurazioni”. Ciò che comunque fa quantomeno riflettere è il perché, piuttosto che imparare dagli errori che hanno ridimensionato il Movimento 5 Stelle, passato da prima forza del Paese a opposizione radicata e strutturale, ma non più in grado di porsi come reale alternativa, i suoi esponenti continuino a litigare in maniera feroce, anche dopo un voto alle Regionali che non è stato catastofrico come prospettato da qualcuno.
Nell’occhio del ciclone finisce in queste ore il consigliere comunale di Bologna, Max Bugani, fedelissimo di Beppe Grillo, e un suo videomessaggio alla web-tv ‘La Cosa’, in cui afferma: “Il MoVimento 5 Stelle in Emilia-Romagna nasce proprio adesso! Questo è un nuovo inizio, se vogliamo forzare un attimo, anche una liberazione. Ci sono grandissimi problemi in Emilia-Romagna, una grande dissidenza interna, due consiglieri regionali che ci hanno creato problemi e che sono stati espulsi dal MoVimento perchè sono finiti nelle indagini delle spese pazze, togliendoci un argomento fortissimo per la nostra campagna elettorale. Abbiamo ricevuto boicottaggi da diversi eletti”.
Prosegue Bugani: “Ottenere questo 13,3% è davvero un ottimo risultato. Vuol dire partire con un piglio diverso. Con cinque grillini che ci renderanno fieri e ci consentiranno fra cinque anni di puntare a qualcosa di più importante. Influenza bassissima, questo dato è molto triste per la democrazia, ma con un’affluenza così bassa il M5S ha preso 30mila voti in più che nelle scorse regionali del 2010”.
Le critiche a Bugani
Le parole di Bugani, nel contesto del risultato elettorale emiliano, provocano molte, moltissime critiche, come quelle dell’eurodeputato riminese, Marco Affronte: “Vedo esultare e parlare di ‘obiettivo raggiunto’ i bravi bolognesi, quelli che giocano con le palline colorate: se esce nero sei fuori, se esce bianco sei dentro – scrive su Facebook – Quelli che oggi dicono in un video che ‘il M5S in Emilia-Romagna inizia adesso, il passato è ormai dimenticato’. Io il buono del passato non lo dimentico, vorrei dimenticarmi di loro, invece”. Pronta la replica: “Affronte? Valuti se andare via o si sente ancora parte del Movimento”.
Chi invece va sicuramente via, a Rimini, è il capogruppo Luigi Camporesi, che riflette: “Nel Movimento sono stati commessi errori gravissimi che lo stanno portando a morte lenta, primo fra tutti il mancato supporto agli ex Favia e Defranceschi: il loro prezioso lavoro non è mai stato valorizzato sul blog”. Un altro capogruppo che resta ma non risparmia durissime critiche a Bugani è il parmense Marco Bosi: “Anche Bugani partecipa al campionato italiano di scaricabarile. Chissà se si è chiesto come mai nella ‘sua’ Bologna i voti sono diminuiti anche paragonati alle regionali 2010 dove il movimento raccolse 18602 preferenze contro le 13099 di ieri. Sarà mica colpa di Pizzarotti anche quello? A Parma si dice ‘scantot!’ Come temevo, di autocritica nemmeno l’ombra”.
Infine il capogruppo ravennate Pietro Vandini: “Bugani getta fango, si dimetta. Lui e i suoi accoliti sembrano l’orchestra del Titanic. Non si rendono nemmeno conto che il collante che ha sempre tenuto unito il lavoro in regione lo stanno distruggendo con atteggiamenti degni del peggior partito”.
GM