
La commissione bilancio alla Camera ha dato il via libera ad alcuni dei sei emendamenti presentati ieri dal Governo al Decreto legge Stabilità sulla quale intanto è stata ufficializzata da parte del ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, la decisione di porre la fiducia alla Camera, anticipando che saranno richieste tre fiducie su altrettante parti del provvedimento.
Saranno poi rimandati all’esame del Senato alcuni temi come la riduzione della tassazione sui fondi pensione, la cancellazione della patrimoniale sui macchinari, la local tax, la modifica al regime dei minimi per i professionisti e l’aumento delle franchigie Irap per i più piccoli e la rimodulazione del taglio da 4 miliardi.
L’esame del ddl di stabilità inizierà domani in Aula alla Camera alle 17.30 e proseguirà nel fine settimana per concludersi lunedì.
Tetto a pensioni d’oro
La commissione ha dunque approvato l’emendamento del governo che rivede la legge Fornero sul tetto delle “pensioni d’oro” che si applicherà su tutti i trattamenti pensionistici, anche “quelli già liquidati” ma “a decorrere dal 2015”, grazie ad un subemendamento del relatore, Mauro Guerra (Pd), che ha chiarito il campo di applicazione della norma che, sempre con effetto dall’entrata in vigore della legge, riguarderà anche le pensioni già liquidate, come riporta il Sole24ore.
Il limite è posto ai trattamenti pensionistici calcolati secondo il sistema misto, ovvero quello retributivo e quello contributivo, per cui viene indicato che “il trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore” della legge Fornero “computando l’anzianità”.
Per cui ai lavoratori che decidano di rimanere in servizio fino ai 75 anni nonostante abbiano raggiunto i 40 anni di anzianità contributiva, “l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato” con le regole precedenti alla riforma Fornero, ovvero, viene imposto un limite all’80% dell’ultimo stipendio per queste categorie.
Mentre per i lavoratori che accedono al pensionamento ad un’età inferiore ai limiti di età rimane il termine di due anni per la liquidazione del Tfr e secondo il documento, le risorse che saranno risparmiate “affluiscono nel Fondo, istituito da presso l’Inps, finalizzato a garantire l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie individuare con un decreto del presidente del Consiglio”.
Inoltre, un secondo emendamento elimina le penalizzazioni che la riforma Fornero prevede per chi va in pensione prima di aver compiuto i 62 anni, pur avendo maturato i requisiti contributivi. Il beneficio scatta da gennaio 2015 e sarà valido soltanto per i soggetti che maturano i requisiti di anzianità contributiva “entro il 31 dicembre 2017”.
Altri emendamenti
Sono stati approvati anche gli emendamenti che mettono dei paletti per la razionalizzazione delle società partecipate, i benefici previdenziali per i lavoratori che sono stati esposti all’amianto, la messa a disposizione delle emittenti locali delle frequenze tv per il digitale terrestre non assegnate ad operatori di rete nazionali.
Tra gli altri temi, anche lo stanziamento di 100 milioni per il piano di sviluppo degli asili, la proroga dell’ecobonus al 65% a tutto il 2015 sia per l’efficienza energetica ma anche per gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici. Inoltre sono passati 7,7 milioni di euro per distribuire i pasti ai poveri, le deduzioni Irap per i neo assunti estese anche ai lavoratori agricoli e mutui agevolati per i giovani agricoltori e infine vi è stato anche il via libera anche a 100 milioni per la tutela del patrimonio culturale dal 2016.
Adesso, la commissione deve valutare l’emendamento che riguarda il taglio ai patronati che dimezza a 75 milioni i finanziamenti ai patronati. Al contempo però sono stati inclusi nuovi parametri riducendo il numero della presenza dei patronati sul territorio.
C.D.