
Il leader stavolta non riesce a convincere i suoi, anzi – dopo quanto affermato da Silvio Berlusconi ieri – l’eurodeputato di Forza Italia Raffaele Fitto, intervistato da Giovanni Minoli su Radio24, insiste sull’argomento che gli sta più a cuore: “Se le primarie valgono anche per Berlusconi? Le primarie valgono per tutti all’interno del partito. Oggi avremo una discussione all’interno del partito su questo e cercheremo, mi auguro, di costruire un percorso unitario”. Lo strumento delle primarie per scegliere i dirigenti del partito non piace a Berlusconi, che non l’ha nascosto nemmeno ieri: “Non credo che il sistema delle primarie sia uno strumento che possa portare buoni risultati. I peggiori sindaci della sinistra sono stati selezionati con lo strumento delle primarie”.
Fa discutere anche la frase su “Matteo Salvini goleador”, che a molti è suonata come una sorta di investitura di Berlusconi nei confronti del leader del Carroccio. Il padre fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, in un’intervista a ‘Il Giornale’, avalla il nuovo corso del partito e sul risultato elettorale spiega: “La gente subisce la crisi, la situazione è grave, morde le certezze. La politica non trova rimedi. E gli elettori reagiscono”. Il Senatùr parla quindi dei rapporti interni a Forza Italia: “I contrasti non sono utili a nessuno, tantomeno a Berlusconi e al centrodestra nel suo insieme. Tocca a Berlusconi trovare la soluzione giusta, non deve farsi svuotare il partito”.
Di tutt’altro avviso Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra, interpellato da ‘Il Corriere della Sera’: “Il leader di Forza Italia vuole rilanciare il bipolarismo, ma le elezioni regionali hanno dimostrato che il bipolarismo a guida di Forza Italia è morto”. E su un’eventuale leadership del leader del Carroccio: “Salvini è una tentazione a buon mercato, perché nessuno che abbia conoscenza della situazione del Paese può pensare che un centrodestra a guida Salvini potrebbe mai raggiungere la maggioranza e governare”.
I rapporti con Alfano
Parlando del ministro Angelino Alfano, leader Ncd, Berlusconi ieri ha detto: “Ho avuto molto dolore per quello che è successo con Angelino Alfano”. In serata, ospite di ‘Porta a porta’, la replica del diretto interessato: “Ha sbagliato parabola, perché l’unico a perdonare è nostro Signore, ma spero che il giudizio divino per me arrivi il più tardi possibile”. Alfano ha poi aggiunto: “Noi siamo pronti a guardare il futuro e a non rivangare il passato, ma ricordo che se avessimo assecondato l’errore di Forza Italia, il Paese sarebbe ora nelle mani di Grillo”.
Il ministro poi ironizza: “Stasera Berlusconi ha incoronato Salvini alla presentazione di un libro di Vespa. Ma alla presentazione di due libri fa, sempre di Vespa, incoronò me. Consiglio quindi a Salvini di incrociare le dita”. Entrando poi nel merito dei rapporti col leader del Carroccio, Alfano sostiene: “Con Salvini non vado d’accordo perché dice bugie. Dice che Triton e Mare Nostrum sono uguali. E’ una totale bugia”.
E argomenta: “Mare Nostrum costava 114 milioni di euro e Triton 0 euro, prima la Marina si spingeva fino alle coste libiche ora resta a 30 miglia dalle coste italiane. Ma soprattutto ci sono 19 Stati che collaborano e abbiamo avuto un risultato che non ha precedenti: l’Europa e’ scesa in mare”. Secondo Alfano, Salvini “è imbarazzato perché lui è stato parlamentare europeo e non ha concluso niente, Maroni ha fatto il ministro dell’Interno e non ha portato l’Europa nel Mediterraneo. Noi l’abbiamo fatto e per questo ci attaccano, ma non si possono dire le bugie”.
Il Jobs Act
In mattinata, infine, Alfano è intervenuto a Rtl 102.5, difendendo il Jobs Act: “Lo abbiamo non solo votato, ma anche promosso e fortemente voluto perché serve ad assumere”. Nuove critiche quindi a Berlusconi: “Siamo riusciti dove aveva fallito il Governo Berlusconi, e lo abbiamo fatto con l’idea che questo fosse uno strumento per creare occupazione”. In conclusione, un’annotazione di Alfano sul Movimento 5 Stelle: “E’ evidente che nel mondo grillino si sia aperta una faglia tra quelli che volevano solo urlare e quelli che volevano realizzare anche degli obiettivi. Questa rottura potrebbe favorire il percorso delle riforme anche nell’ambito del mercato del lavoro. Comunque, noi stiamo aiutando Renzi a vincere i conservatorismi che ci sono nel suo partito”.
GM