Roma: nello spazio occupato dall’estrema destra, decine di bombe carta

Estrema destra romana (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Estrema destra romana (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

“Non siamo politicamente corretti, non siamo attacchini di partito, non ti chiederemo il voto, non ci vedrai mai in doppio petto. Siamo la prima linea. Siamo i militanti sociali. A volte, per scoprire i nostri sogni, copriamo i nostri volti e alle catene ed ai lucchetti della speculazione preferiamo l’irruenza della libertà”, con queste parole i militanti di estrema destra che avevano occupato, lo scorso 15 novembre, lo spazio dell’ex dopolavoro dell’Istituto Poligrafico dello Stato in Lungotevere dell’Acqua Acetosa, rinominato “Campozero”, rivendicavano il diritto all’occupazione.

I promotori di quella occupazione avevano sottolineato di aver voluto “dar vita a CampoZero, uno spazio libero, sociale e popolare. Un centro contro la crisi economica e culturale. Uno spazio autogestito, che riqualificheremo a nostre spese”, ribadendo: “Prima che tutta Roma diventi come Tor Sapienza o Corcolle, rispondiamo con la militanza sociale. E non dimentichiamo che la povera signora Reggiani venne barbaramente assassinata da un immigrato proprio al di là del Tevere in mezzo al completo degrado”.

Appena due giorni dopo, la polizia provvedeva a sgomberare lo stabile, provocando persino le proteste di Francesco Storace, capogruppo regionale de La Destra: “Invece di pensare ai ladri che circondano e insozzano la regione con le loro gesta, Zingaretti e soci non trovano di meglio che prendersela con un gruppo di ragazzi, occupanti una struttura abbandonata dal 2008, pronti a rimetterla a posto e a versare un affitto da concordare”.

Proseguiva Storace: “L’ordine impartito stamane per sgomberare l’area dell’ex poligrafico – mentre l’estrema sinistra occupa duecento strutture pubbliche e private – è vergognoso. Vorrà dire che suggerirò io stesso ai ragazzi di Campozero i luoghi dove andare a far sentire la protesta contro chi ruba, dando anche gli indirizzi di casa dei ladri e dei loro complici. Contro la destra c’è muffa di regime. Non staremo fermi”.

Bombe carta sequestrate

A una decina di giorni da quello sgombero, però, la Digos faceva sapere che – al termine di sopralluoghi e di perquisizioni – aveva proceduto al ritrovamento e al sequestro di ben 143 bombe carta, nascosti con accuratezza dentro buste di plastica. Secondo gli inquirenti, non è assolutamente escluso – soprattutto vista la vicinanza dello spazio occupato allo Stadio Olimpico – che gli ordigni rudimentali potessero essere usati nei confronti di tifosi di squadre di calcio. Peraltro, secondo quanto si apprende, nell’occupazione dell’immobile erano coinvolti anche ultras romanisti e laziali.

 

GM