
Oggi è stato presentato all’università Luiss di Roma il Rapporto dell’Osservatorio sulla legalità dell’ economia, in collaborazione con la Regione Lazio. “Mafie bianche: la morsa del riciclaggio sul tessuto economico di Roma” è il titolo del focus, all’introduzione del quale hanno preso parte il Procuratore capo della Capitale, Giuseppe Pignatone, e il Prorettore della facoltà, Paola Severino, oltre a un nutrito gruppo di studenti dell’ateneo che hanno vivacemente partecipato al dibattito.
“I messaggi di legalità sono semplici: perché allora si fa così fatica a recepirli? La scusa della paura non funziona più. Ci sono in molti casi calcoli di convenienza: questi fanno dire di sì alle mafie” ha detto Pignatone. Il report sottolinea, all’interno del tessuto economico della Capitale, la presenza di un variegato sottobosco criminale, nel quale convivono tradizionali cosche mafiose e “comitati d’affari”: in queste organizzazioni operano mafiosi in senso stretto, politici, imprenditori e professionisti. Infine, il Procuratore capo sottolinea la propria soddisfazione per l’incontro: “La cifra di Roma è la complessità. Il lavoro dell’Osservatorio LUISS è apprezzabile perché incarna ‘l’approccio laico’ basato, cioè sulla lettura degli atti e sui dati fattuali”.
La relatrice di casa, Paola Severino, nello spiegare che l’unico modo per circoscrivere e condannare questa situazione sarebbe isolare le imprese colluse con il crimine, sottolinea “che le associazioni di imprenditori e commercianti devono fare la loro parte”, così come un ruolo importante deve avere l’attività formativa: “La scuola deve insegnare la legalità ai ragazzi fin dai primi anni”.
La difficoltà di accesso al credito e le attività di riciclaggio sono altri due aspetti tra loro complementari che sono stati presi in considerazione dal rapporto dell’Osservatorio Luiss. Le segnalazioni pervenute ben evidenziano la correlazione tra l’intensificarsi di attività criminali di riciclaggio e l’aumento della stretta creditizia che “ingloba” l’economia sana.
Sono calati infatti nel 2013 i finanziamenti alle famiglie e alle imprese: del 5,9% rispetto al 2012. In particolare per le aziende la situazione diventa sempre più dura: -8,7%, contro il 3% del 2012. In questa situazione aumenta anche il ricorso alle attività di gioco, che in alcuni casi possono nascondere anche fenomeni di riciclaggio: solo nel Lazio operano ben 142 imprese che gestiscono macchinette per il gioco d’azzardo, aumentate del 34% dal 2012.
Ap