
Papa Francesco compirà in Turchia il suo sesto viaggio apostolico, tra il 28 e il 30 novembre, in occasione della festa di Sant’Andrea apostolo. Un Paese con l’80% della popolazione musulmana e con lo Stato islamico è letteralmente alle porte. Kobane la città a nord della Siria assediata dagli jiahdisti è a ridosso del suo confine. Nonostante le precauzioni che un viaggio di questa natura comporta il Pontefice avrebbe chiesto di effettuare gli spostamenti con una Fiat Albea. La stampa turca ha sottolineato come il Papa prediliga spostarsi in vetture normali per essere il più possibile a contatto diretto con le persone. Un’abitudine vissuta con comprensibile apprensione della sicurezza vaticana e, durante i viaggi apostolici, dalle forze dell’ordine dei Paesi ospitanti. La richiesta di Papa Francesco è stata pertanto declinata dalle autorità turche che avrebbero insistito per mettere a disposizione del Pontefice un’automobile legata al suo `status´. Tuttavia Bergoglio avrebbe insistito e ottenuto un’auto non blindata. Il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha illustrato i motivi principali del viaggi apostolico. Per primo denunciare «l’uso del nome di Dio per fare violenza» avendo riguardo in particolare alla situazione del Medio Oriente e alla la presenza dei cristiani nella regione. C’è molta attesa su quello che Papa Francesco sulla crisi in Siria e nell’Iraq strette nella morsa dello Stato Islamico. Sulle motivazioni del viaggio il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha aggiunto: “C’è il dialogo interreligioso, perché la Turchia è un Paese a immensa maggioranza musulmana; c’è una piccola comunità cattolica che, come sempre quando il Papa viaggia all’estero, viene presa attentamente in considerazione per essere incoraggiata e visitata; e c’è la sede del Patriarcato ecumenico con il quale si è sviluppato un dialogo di fraterna amicizia”. Domani il Pontefice 28 sarà ad Ankara; il 29 e 30 ad Istanbul dove incontrerà il Patriarca Bartolomeo in occasione della festa di Sant’Andrea. Il viaggio in Turchia si pone nella continuità delle visite papali al Patriarcato di Costantinopoli, dopo i viaggi di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
D.C.