Tor Sapienza, interviene Grasso: “Non è razzismo, ma una richiesta d’aiuto”

Pietro Grasso in Senato (Franco Origlia/Getty Images)
Pietro Grasso in Senato (Franco Origlia/Getty Images)

Intervenendo oggi durante l’incontro “Periferie. Presentazione del primo rapporto annuale del Gruppo di lavoro G124 del Senatore Renzo Piano”, il presidente del Senato, Pietro Grasso, è tornato sulle vicende avvenute a Tor Sapienza, sottolineando: “Voglio credere che quelle proteste, per quanto violente ed esibite, che non possiamo liquidare solo come razzismo, sarebbe un grave errore di valutazione, quelle proteste siano una richiesta di aiuto e d’attenzione. Il grido di chi si sente frustrato perché non vede prospettive davanti a se e si sente abbandonato dalle istituzioni”.

Ha proseguito Grasso nel suo intervento: “I disordini di Tor Sapienza ci hanno costretto invece a porci domande ancora senza risposta. I disagi esplosi in queste settimane, prima che si estendano ad altre periferie di altre città, ci devono portare a riflettere criticamente sulle risposte che il nostro Paese ha dato finora alle crescenti difficoltà di tanta parte della popolazione. Realtà come Tor Sapienza sono state vissute per troppo tempo come marginali, luoghi nei quali l’attenzione pubblica appare con grande enfasi e scompare con altrettanta rapidità”.

“I problemi di quei quartieri però sono gli stessi problemi del Paese, solo elevati all’ennesima potenza: disoccupazione, precarietà, dispersione scolastica, assenza di servizi” – riflette Grasso – “Sono quartieri abitati da persone che hanno conosciuto il benessere negli anni passati, lo hanno sfiorato, ma lo hanno perso nelle pieghe di questa crisi che da economica sta diventando sociale, esistenziale ed etica”.

Grasso ribadisce ancora: “Lo stato, oltre a rivedere le politiche dell’accoglienza per fare in modo che l’integrazione sia davvero possibile, e non un semplice incastro di ghetti dentro altri ghetti, deve tornare in questi territori, perché è qui che vive la stragrande maggioranza dei cittadini italiani, deve essere presente con i suoi servizi, con i trasporti, con le forze dell’ordine, ma soprattutto con scuole, centri giovanili, sportivi, centri per l’impiego, luoghi di cultura, spazi per far nascere associazioni, parchi pubblici ben curati”.

La citazione di Papa Francesco

Queste le conclusioni del presidente del Senato: “La mia sensazione è che il disagio della periferia si stia estendendo e stia inglobando tutto, trasformando le nostre città in una unica ‘periferia esistenziale’, per usare le parole di Papa Francesco che non ha caso, da subito, ha detto che la Chiesa deve essere un ospedale da campo in trincea e tornare nelle periferie e tra la gente”.

 

GM