Espulsioni M5S, Grillo “stanco”: Io, il camper e il blog non bastiamo più

Beppe Grillo (Marco Bertorello/Afp/Getty images)
Beppe Grillo (Marco Bertorello/Afp/Getty images)

Lo scenario politico sembra sfaldarsi un po’ in tutti i partiti: dai frondisti fittiani di Forza Italia, alla minoranza critica del Pd fino al Movimento Cinque Stelle preso nella bufera delle polemiche interne.
All’indomani della consultazione online proposta dal blog di Beppe Grillo e la conseguente espulsione di Paola Pinna e Massimo Artini sono molti gli interrogativi sollevati da chi non era d’accordo con questa decisione.
A cominciare dal fatto, che come nel caso delle precedenti espulsioni, la decisione proveniva dai cittadini-parlamentare e poi veniva sottoposta alla rete. In questo caso, si è rivelato il contrario e la vicenda più che avvicinarsi ad un movimento politico fatto d’incontro e di dialogo, assume le sembianze di un video gioco con tanto di “Game Over” finale.
La questione dell’espulsione per molti sarebbe dunque in violazione del regolamento e ha provocato un’ondata di proteste tra cui quella di un gruppo di attivisti toscani che si sono recati davanti alla casa di Grillo a Marina di Bibbona. Il leader cinque stelle, accogliendo una delegazione avrebbe però ribadito che “Io e Casaleggio siamo inscindibili”.
Il regolamento del gruppo parlamentare prevede che un deputato o un senatore può essere espulso su richiesta di un gruppo di colleghi, e dopo un voto dell’assemblea congiunta che decide a maggioranza.

Il caso di Artini e Pinna deriva dalla mancata rendicontazione dei loro stipendi, più volte sollecitata dallo Staff di Grillo. In realtà, alla base della discussione, vi è la decisione di una parte dei M5S, in tutto sarebbero in 18, di non pubblicare sul sito tirendiconto.it le note di rimborso, per cui sono state chieste “garanzie sulla gestione dei dati sensibili del sito e spiegazioni”.
Tra i botta i risposta, i deputati ortodossi del movimento, come Laura Castelli, Vito Crimi, Paola Carinelli hanno inoltre accusato Artini di aver usato un blog clone per una votazione on line che sarebbe stato effettuato “a fini presumibili di phishing”.

Tuttavia, molti quotidiani hanno ricordato che i parlamentari hanno documentato le loro restituzioni riportando tutto sui loro blog e le loro pagine Facebook, mentre in base ai rendiconti sul sito, a parte i 1700 euro che in media restituiscono tutti detraendoli dai 5000 dell’indennità base – a giugno. alcuni dei più ortodossi come la Carinelli, Manlio Di Stefano, Dalila Nesci, Enrico Massimo Baroni, Riccardo Nuti fino ad ora non hanno restituito nulla dei rimborsi.

Fatto sta adesso la squadra M5s a Montecitorio passa a 102 deputati e vi sarebbero altri 15 parlamentari che hanno annunciato le dimissioni.
“Siamo alla sospensione dello stato di diritto, è uno stato di emergenza. Sanno benissimo che ho restituito, ma serviva loro una prova di forza. Stanno creando un distillato dei 5 stelle, distruggono quello che hanno creato. Si fa votare sulla base di una dichiarazione falsa, e poi, quei voti, chi li controlla?”, ha commentato la Pinna.

Il Movimento è alla resa dei conti anche in vista dell’incontro nazionale degli aderenti al Movimento 5 Stelle, promosso a Parma il 7 dicembre, per parlare del nuovo Statuto Comunale, dal sindaco Federico Pizzarotti che in merito agli espulsi ha commentato su Twitter: “Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo”.
Tanto che lo stesso Pizzarotti chiede che sia rimossa la votazione in quanto “senza la possibilità di replica e con informazioni parziali non ha nulla di democratico, ma assume gli aspetti più biechi dell’inquisizione in piazza”.

Ma mentre prosegue la polemica, oggi sul blog di Beppe Grillo è spuntato un post che conferma le indiscrezioni emerse nei giorni scorsi che davano il leader cinque stelle un po’ “stanco”.
Infatti, sul blog è stata avviata una consultazione mirata a scegliere nella rosa di cinque nomi una sorta di collegio di garanti che possa affiancarlo, tra cui, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia una figura che possa esser un riferimento più ampio del M5S in particolare sul territorio e in Parlamento.
Nell’introduzione alla consultazione viene indicato che la decisione parte dal presupposto di “ripartire con più energia ed entusiasmo”, sottolineando che “il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale”.
“Questo è un dato di fatto. Io, il camper e il blog non bastiamo più. Sono un po’ stanchino, come direbbe Forrest Gump. Quindi pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide, che grazie alle loro diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S”, prosegue il post.

C.D.