
Tra poco meno di un’ora Papa Francesco atterrerà ad Ankara, capitale turca, per il suo sesto viaggio apostolico. Il Santo Padre è decollato poco dopo le ore 9 di stamattina dall’aeroporto romano di Fiumicino. Ankara e Istanbul sono blindate da giorni, così come tutto il percorso per cui Francesco transiterà fino a domenica, giorno del suo ritorno a Roma. Ad alto rischio sicurezza è proprio il percorso dall’aeroporto alla prima tappa del viaggio ufficiale del Santo Padre, in considerazione della sua lunghezza e del fatto che attraverserà aree densamente abitate. La sicurezza di Papa Francesco sarà garantita da migliaia di poliziotti disseminati sul territorio, mentre la richiesta del Santo Padre di viaggiare su una Fiat non blindata (per confermare il messaggio di semplicità della sua missione pastorale) è stata, in ultima sede, respinta. La prima tappa del Pontefice sarà il Mausoleo dove riposa Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della Turchia laica e moderna. Quindi l’incontro con il primo ministro Ahmet Davutoglu e con il presidente Recep Erdogan. Domattina la partenza per Istanbul per l’incontro con il patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo I. Domenica, messa in privato nella Delegazione Apostolica e della Divina Liturgia nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio. Al termine, benedizione ecumenica e firma della dichiarazione congiunta. Poi, pranzo del Santo Padre con Bartolomeo I al Patriarcato ecumenico e il saluto degli alunni dell’oratorio salesiano, nel giardino della rappresentanza ponticifia. Prima della partenza, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato il viaggio pastorale di Francesco rilevandone l’importanza vista “la densità di significati, con Ankara continuamente chiamata a misurarsi con sanguinosi conflitti di religione le cui conseguenze ricadono su milioni di innocenti”. Oltre al dialogo interreligioso, i temi della visita di Francesco saranno la delicata situazione mediorientale, per la quale da tempo incita a un coinvolgimento del maggior numero possibile di attori, e la presenza dei Cristiani in Turchia, per i quali il Pontefice lavora alacremente per un sempre migliore dialogo con l’Islam.
C.M.