
Le periferie romane sono ormai una polveriera, con l’estrema destra pronta a cavalcare situazioni complesse per fini ideologici. Nei giorni scorsi, la denuncia di quanto avviene a Torrevecchia con la comunità rom che “spaventa” i residenti. Si raccontava di fumi tossici che si alzano in aria dall’insediamento e di giovani rom che infastidiscono i loro coetanei mentre vanno a scuola.
“I fumi che si sprigionano dai materiali bruciati nella notte che rendono l’aria irrespirabile”, si legge nei racconti dei residenti, che sostengono ancora di doversi barricare in casa: “I fumi tossici assediano le abitazioni, i cittadini sono preoccupati. Anche per questo chiediamo un presidio della forza pubblica”. Inoltre, un dirigente scolastico ha denunciato come “alcuni ragazzi provenienti dal vicino insediamento sono entrati a scuola, a bordo di un motorino rubato, durante l’orario scolastico. Hanno aspettato che si aprisse il cancello, per entrare e scorazzare qui dentro, quando i bidelli se ne sono accorti, uno è scappato scavalcando, l’altro è stato bloccato”.
Oggi davanti a uno dei tre istituti coinvolti nelle vicende denunciate dagli abitanti, si è svolta una manifestazione di Blocco Studentesco, la “giovanile” di CasaPound, alla quale hanno partecipato decine di ragazzi; peccato che associazioni come cooperativa sociale Eureka e Arci Solidarietà, attraverso i loro operatori, abbiano denunciato il comportamento non proprio ortodosso dei giovani di estrema destra: “Alcune persone di area di destra con striscioni e con la loro presenza hanno impedito ai bambini del campo rom di via Cesare Lombroso di andare a scuola. L’accesso alla scuola è stato impedito anche a noi operatori”.
La reazione politica
Sui fatti di oggi è intervenuto il gruppo Pd della Capitale: “È vergognoso e inaccettabile, se non anche meschino e vile, che forze riconducibili all’estrema destra romana abbiano impedito questa mattina ai bambini e alle bambine del campo rom di via Cesare Lombroso e ai loro operatori di andare a scuola. Il diritto allo studio è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione e dai trattati internazionali a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Al contrario, prosegue la nota, “la violenza di questa mattina non solo dimostra l’inadeguatezza di gruppi che pensano di fare politica, ma è anche e soprattutto la violazione grave di un diritto. Chi usa violenza e impedisce l’esercizio di un diritto non fa politica. Fa altro. Si faccia chiarezza e si isolino quegli estremismi che danno di Roma un’immagine razzista e xenofoba”.
GM