Galassia 5 Stelle: la nomina di un direttorio complica le cose

Il logo del M5S (Getty Images)
Il logo del M5S (Getty Images)

Altro che situazione pacificata: la nomina di un direttorio a cinque provoca ulteriore caos nel Movimento 5 Stelle. Già ieri Giuseppe Vacciano, senatore e tesoriere del gruppo, aveva rilanciato le parole della giovane deputata Patrizia Terzoni, secondo la quale con la vittoria del si alla nomina dei cinque vice “diventeremo un partito e non voglio far parte di un partito”, aggiunendo: “Secondo me ha ragione lei. Il rischio insito nel creare questo tipo di strutture è palese. Non è questo lo spirito con cui era nato il Movimento… Così perdiamo tutta la coerenza dell’uno vale uno e delle scelte dal basso”.

Vacciano, nel pomeriggio di oggi, avrebbe scritto ai colleghi per annunciare sue imminenti e polemiche dimissioni proprio rispetto alla questione; lo riferisce l’Adnkronos. Il senatore è ritenuto un fedelissimo di Grillo e questo annuncio, aggiunto alla presa di posizione di ieri, rischia di risultare un gravissimo colpo inferto al Movimento 5 Stelle. Probabilmente il suo caso arriverà nella prima assemblea dei senatori, prevista per lunedì primo dicembre, e sarebbero molti i colleghi parlamentari al lavoro per ricucire lo strappo.

Come se non bastasse, l’agenzia Agi riporta che oltre a Paola Pinna e Massimo Artini, già “espulsi” dagli attivisti del blog, nella prossima assemblea congiunta dei parlamentari a 5 Stelle rischiano l’espulsione almeno 17 tra deputati e senatori. Nella fattispecie, sono 16 i parlamentari, quasi tutti con posizioni critiche nei confronti della leadership, non “in regola” con la pubblicazione delle rendicontazioni sul sito Tirendiconto.it. Poi vi sono tre parlamentari che rischierebbero per questioni diverse: tra loro c’è il senatore Nicola Morra, un altro fedelissimo, che rischia per questioni legate al Movimento nella sua regione, la Calabria.

Pizzarotti a rischio?

Altre agenzie e indiscrezioni di stampa arrivano poi a supporre quanto fino a oggi non era nemmeno immaginabile, nonostante i dissensi sempre più evidenti: tra i futuri “epurati” potrebbe esserci anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (e con lui presumibilmente tutta la maggioranza pentastellata del consiglio comunale). Si arriva anche a sostenere che l’appuntamento di domenica 7 dicembre a Parma, fortemente voluto dal primo cittadino, denominato “La giornata dello Statuto”, a cui sono invitati tutti gli eletti del Movimento 5 Stelle, potrebbe divenire la prima grande convention che chiama a raccolta tutti gli espulsioni, anche quelli su cui nessuno si è ancora pronunciato.

Sotto casa di Grillo

Nel Mugello, intanto, a Borgo San Lorenzo, il candidato sindaco alle scorse comunali del Movimento 5 Stelle, Matteo Gozzi, consigliere di opposizione, ha confermato la sua autosospensione da portavoce in Consiglio Comunale, rimettendo il mandato all’assemblea degli iscritti del proprio movimento. Ha spiegato il giovane consigliere comunale: “Ciò non significa che rassegni le mie dimissioni, ma bensì che mi rimetto alla decisione della maggioranza assembleare che mi indicherà quale percorso intraprendere.. Fino alla convocazione dell’assemblea ed alla successiva decisione, continuerò a svolgere le normali funzioni di Capogruppo in consiglio”.

Gozzi è stato tra gli attivisti a 5 Stelle che si è ritrovato l’altra notte sono casa di Beppe Grillo, a Marina di Bibbona, in provincia di Livorno, chiedendo al proprio leader “cosa eravamo e cosa stiamo diventando”. Aveva detto il consigliere alle telecamere della web-tv de ‘Il Fatto Quotidiano’: “Non si è degnato di vederci, di vedere chi siano i suoi attivisti. Ha accolto solo due piccole delegazioni. L’unica cosa che ci è data sapere è che a loro interessano i clic sul blog. Quelli ci sono”.

“Chi ha tradito i valori del Movimento 5 Stelle non siamo noi, sono loro. Per noi il faro è sempre stato il regolamento” – ha aggiunto Gozzi – “Il regolamento dovrebbe costituire una sorta di faro per tutti: oggi invece è stato calpestato. Lo staff del blog ne ha fatto carta straccia. Sono loro che si stanno trasformando in un partito e stanno abbandonando i valori del Movimento 5 Stelle, non noi che ci rimettiamo la faccia, che ci rimettiamo la macchina e riceviamo minacce di morte per il nostro impegno. Non è questo il modo di agire: esci fuori e ce lo dici in faccia che ti interessano più i clic del nostro impegno quotidiano”.

 

Giuseppe Gabriele Mastroleo