Istat: Italia in stagnazione, si attende un Pil a zero nel quarto trimestre

Un negozio di frutta e verdura (Christopher Furlong/Getty Images)
Un negozio di frutta e verdura (Christopher Furlong/Getty Images)

L’economia italiana è ferma, il nostro è l’unico Paese dell’Eurozona insieme a Cipro che ha chiuso il terzo trimestre del 2014 con il Pil negativo (a -0,1%). E le previsioni non sono positive nemmeno per il quarto trimestre. Lo comunica l’Istat. “L’attuale fase di debolezza dell’economia europea è prevista estendersi anche al quarto trimestre. In Italia il tono degli indicatori congiunturali indica una stabilizzazione, anche se la disoccupazione continua a crescere (a ottobre è salita al 13,2%, ndr)”, scrive l’Istat in una nota. “L’indicatore composito anticipatore dell’andamento dell’attività economica è ancora negativo: a ottobre l’intensità delle flessione è tuttavia risultata più contenuta rispetto ai due mesi precedenti – continua l’Istat –. Per il quarto trimestre è prevista una stazionarietà della crescita reale del Pil“, ovvero un Pil pari a zero.

Nelle sue previsioni, l’Istat osserva che “la fase di sostanziale stagnazione dell’economia è stata confermata dalla stima preliminare del Pil nel terzo trimestre  (-0,1% rispetto al trimestre precedente). L’indicatore composito anticipatore, costruito a partire da un insieme di variabili selezionate in base alla capacità di anticipare le fasi del ciclo economico, mostra variazioni congiunturali ancora negative, sebbene di intensità ridotta nell’ultimo mese”. “Il modello di previsione di breve periodo dell’Istat indica il proseguimento della fase di stagnazione per il quarto trimestre del 2014“, scrive ancora l’Istituto nazionale di statistica. “La variazione congiunturale reale del Pil prevista per il quarto trimestre è pari a zero con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%“. Il che significa che la stima potrebbe migliorare, ma anche peggiorare. L’Istat aggiunge che “la stima risulta coerente con il quadro delle previsioni macroeconomiche rilasciate il 3 novembre”, ovvero quando il Pil per l’anno 2014 era stato previsto a -0,3%. Una stima che ora viene confermata e che rappresenta la “sintesi di un contributo negativo della domanda interna al netto delle scorte, condizionata dalla brusca caduta degli investimenti, e di un modesto aumento del contributo della domanda estera. In questo scenario la crescita acquisita per il 2015 è pari a -0,1%“. Peggiora pertanto la previsione per l’anno prossimo, che a inizio mese era invece di un Pil a +0,5%. Questo ovviamente si verificherà se la situazione economica rimarrà come è ora.

In Italia il Pil non cresce dal secondo trimestre del 2011, quando scoppiò la crisi del debito nell’Eurozona, con la Grecia sull’orlo del default, che si estese ai Paesi dell’euro più deboli, tra cui Italia e Spagna, e portò a massicce vendite dei titoli di Stato italiani facendo volare lo spread e costringendo l’allora governo Berlusconi alle dimissioni, con l’arrivo di Mario Monti.

Per maggiori informazioni sull’andamento del Pil italiano, si può consultare il sito web dell’Istat.

V.B.