La Corte d’Assise del Cairo: “Mubarak non doveva essere processato”

Hosni Mubarak
Hosni Mubarak (Hassan Mohamed/Getty Images)

L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, 86 anni, non doveva essere processato per la morte dei civili uccisi durante la Rivolta del 2011 che portò alle sue dimissioni dopo trent’anni di potere. Lo ha stabilito il giudice della Corte d’Assise del Cairo. Mubarak per quello specifico capo d’imputazione non doveva essere “né assolto né condannato”e dunque è stato prosciolto. In una faldone di 1430 pagine la sentenza e le motivazioni. La complicità era stava ravvisata negli ordini dati a Mubarak per per reprimere la proteste. Gli scontri causarono 239 morti e 1588 feriti. Un primo processo, il 2 giugno 2012, aveva condannato Mubarak e Habib El-Adly, il ministro dell’Interno dell’epoca, all’ergastolo. Mubarak è stato inoltre assolto dalle accuse di corruzione, in un caso di vendita di gas a Israele, e per tangenti. La prima sentenza era annullata. Il verdetto previsto per il 27 settembre era stato rinviato dal tribunale per dare tempo all’accusa di scrivere le 2.000 pagine cin cui si chiedeva la condanna dell’ex rais. Hosni Mubarak resta comunque in prigione perché condannato a 3 anni di carcere per sottrazione di fondi pubblici destinati ai restauri del palazzo presidenziale. Anche l’ex ministro dell’Interno egiziano e i suoi collaboratori sono stati assolti dalle accuse di coinvolgimento nella morte di manifestanti Mubarak sta scontando tre anni di carcere per un caso di corruzione. L’ex rais è stato trasferito in elicottero dall’ospedale militare in cui è ricoverato all’aula del processo, istituito presso un’accademia di polizia alla periferia del Cairo Prima del verdetto Mubarak ha dichiarato: “Ho fiducia nella giustizia della nostra magistratura e accetterò qualunque sentenza”.

ADB