
Nel secondo giorno della visita in Turchia, Papa Francesco si è recato in visita alla moschea Blu di Istanbul, costruita nel Seicento dal sultano Ahmet I decorata con 21 mila piastrelle di ceramica turchese da dove prende il nome . Ad accoglierlo sull’ingresso il gran muftì di Istanbul Rahmi Yaran la più alta autorità islamica della Turchia. Francesco si è tolto le scarpe prima di entrare. Nella Moschea blu, due mesi dopo la lectio di Ratisbona Benedetto XVI sostò in silenziosa preghiera. Dentro il luogo di culto oggi Francesco ha alzato lo sguardo ammirato la cupola, prima di rimanere in silenzio, per tre minuti, le mani giunte sopra, il volto chino e gli occhi chiusi accanto all’imam che declamava delle invocazioni verso la Mecca. Il leader islamico gli ha spiegato il significato di alcuni versetti del Corano, in particolare di uno che parla di Dio che è “amore e giustizia” e rivolgendosi a Francesco ha commentato: “Su questo certamente siamo d’accordo”. E Francesco ha annuito: “Certamente siamo d’accordo”. Bergoglio si è poi recato nella vicina Santa Sofia, la Basilica voluta da Costantino e ricostruita da Giustiniano nel VI secolo. Cattedrale cristiana di rito bizantino fino al 1054, sede patriarcale greco-ortodossa, cattedrale cattolica, successivamente Moschea, oggi museo.”Contemplando la bellezza e l’armonia di questo luogo sacro, la mia anima si eleva all’Onnipotente, fonte ed origine di ogni bellezza, e chiedo all’Altissimo di guidare sempre i cuori dell’umanità sulla via della verità, della bontà e della pace” ha scritto Francesco sul Libro degli ospiti della Basilica.
L’incontro con il Patriarca Bartolomeo
Nel pomeriggio, l’incontro con le comunità cattoliche, la messa nella cattedrale dello Spirito Santo e la preghiera ecumenica nella Chiesa ortodossa di San Giorgio sede del patriarcato di Costantinopoli, situata nel Fanar, il quartiere greco. Il successore di Pietro è stato accolto dal Patriarca Bartolomeo, successore dell’apostolo Andrea, fratello di Pietro. Il Patriarca ha ricordato San Basilio e San Giovanni Crisostomo: “Questi santi Padri, sul cui insegnamento si è fondata la nostra comune fede durante il primo millennio, siano intercessori presso il Signore, affinché possiamo ritrovare la piena comunione tra le nostre chiese, compiendo così la sua santa volontà Francesco risponde al saluto: “Mentre le esprimo il mio sentito grazie per la sua fraterna accoglienza sento che la nostra gioia è più grande perché la sorgente è oltre, non è in noi, non è nel nostro impegno e nei nostri sforzi ma è nel comune affidamento alla fedeltà di Dio”. Bergoglio ha aggiunto: “Andrea e Pietro hanno ascoltato questa promessa, hanno ricevuto questo dono. Erano fratelli di sangue, ma l’incontro con Cristo li ha trasformati in fratelli nella fede e nella carità. E in questa sera vorrei dire soprattutto: fratelli nella speranza”. L’incontro è culminato nella recita comune in latino del Padre nostro. Alla fine Papa Francesco ha chiesto la benedizione del Patriarca Bartolomeo, chinandosi dinanzi a lui. Il Patriarca lo ha baciato sul capo. Domani Francesco assisterà alla Divina Liturgia ortodossa.
ADB