
“Insieme rappresentiamo l’unica possibilità di riscatto dei nostri popoli contro il super stato europeo, il pensiero unico e il furto della nostra sovranità”: queste le parole con le quali il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, partecipando al XV Congresso del Front National a Lione, dove ha di fatto saldato l’alleanza con Marine Le Pen. Il segretario federale del Carroccio è poi tornato sulle parole di Silvio Berlusconi, che con una metafora calcistica lo ha definito “goleador”, chiarendo di non volere “un attacco a due punte”, ma un “attacco a 10 milioni di punte, tanti sono gli italiani che votano centrodestra”.
Salvini ha sottolineato: “Saranno gli italiani a scegliere, e sceglieranno anche chi li porterà avanti. Io non mi sono mai sentito un centravanti, quando giocavo ero terzino destro, l’ultimo dei miei pensieri è fare il numero uno. L’importante è che tutti sappiano, dal primo all’ultimo, che saranno gli italiani a scegliere”. Quindi sul presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Lui fa l’uomo solo. A me questo non interessa, interessa la squadra”.
Critiche anche alle voci che vorrebbero Giuliano Amato candidato alla presidenza della Repubblica: “Giuliano Amato è l’ultimo uomo sulla faccia della Terra che voterei come presidente della Repubblica. Anzi, se fosse l’ultimo non lo voterei. Amato è quello del prelievo forzoso dai conti correnti nel 1992, il padre dell’euro, di quest’Europa. Penso che abbia una lauta pensione che possa godersi senza fare il presidente della Repubblica”.
Ironia sull’annuncio di taglii alle tasse per 18 miliardi di euro: “Mi stupisco che non abbia proposto gli 80 miliardi di taglio delle tasse. Ormai alle bufale di Renzi non credono neanche i suoi elettori che stanno a casa. Il dramma è che abbiamo cifre della disoccupazione da dopoguerra. Io continuo a sperare che faccia qualcosa, ma più che promettere per il momento non sta facendo”.
L’alleanza con il Front National
Salvini ha quindi voluto precisare che quella col Front National di Marine Le Pen “non è un’alleanza di comodo, ma la scelta di mettere a punto la nostra esperienza su punti comuni. La Lega è un movimento autonomista, non possiamo nascondere che la nostra gente ha subito per anni uno stato vessatore sordo alle esigenze della Padania”. Poi ha proseguito: “Oggi però è venuto il momento di unirci per combattere un nemico comune che mette in pericolo l’esistenza stessa delle nostre comunità. Senza la ricostruzione dell’Europae la riconquista dello spirito di collaborazione e solidarietà fra gli stati non esistono istanze territoriali, perché la minaccia che abbiamo di fronte sta annientando imprese, società e ogni prospettiva di benessere per i nosti figli”.
Infine ha rivendicato con orgoglio: “Per chi credeva di svendere la nostra storia, la nostra identità, il nostro saper fare, questi valori sono populismo. Noi siamo populisti. Viva i populisti in Europa. Sono orgoglioso di essere populista”.
La nipote di Le Pen
Al congresso del Front National anche Andrei Issaiev, vicepresidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, e Andrei Klimov, vice presidente della Commissione affari internazionali del Consiglio della Federazione russa, la Camera alta del Parlamento. La loro presenza dimostra il forte interessamento da parte del partito al potere in Russia nei confronti dell’estrema destra francese.
Ma a suscitare qualche perplessità è la notizia dell’elezione del Comitato centrale del Front National, composto da cento nomi eletti dalla base su un ventaglio di 400 candidature e da 20 indicati direttamente dal presidente del partito, di una giovane 25enne: Marion Maréchal-Le Pen. Suo nonno è il fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, sua zia è Marine Le Pen; il padre della giovane, dal 2012 deputata del Parlamento francese (la più giovane della storia), è Samuèl Maréchal, colui che a metà anni Ottanta ha creato la giovanile del Front National.
Un partito a elevata ispirazione familiare, dunque, il Front National: la deputata “ragazzina” ha ottenuto un consenso dell’80% intorno al suo nome, il più elevato in assoluto, distanziato di undici punti Florian Philippot, attuale numero due del partito e considerato leader dell’ala più riformista.
GM