
Altro stop per l’applicazione Uber, costretta temporaneamente a sospendere la propria attività: lo stato del Nevada ha infatti deciso di mettere al bando i servizi come quelli offerti da questa app e da altre concorrenti come Lyft e Sidecar.
La misura è scattata poco dopo che l’app di prenotazione taxi e di vetture con conducente è sbarcata in Nevada, circa un mese fa, ed ha ricevuto un’ingiunzione preliminare. Si tratta del primo caso in cui Uber si trova a fronteggiare un divieto così esteso, e proprio nel momento in cui la società fondatrice dell’app è impegnata in una raccolta di fondi da parte di numerosi finanziatori che presto potrebbe portare il suo valore fino a 40 miliardi di dollari. Una crescita impensabile per un’impresa che deve ancora compiere 5 anni e che sta dimostrando di essere in grado di fare profitti a livello dei maggiori colossi tecnologici del mondo con un modello di business potenzialmente molto più espandibile.
La società, però, forte di questi dati, non si scoraggia e minimizza il divieto, evidenziando che gli unici ad esserne danneggiati saranno coloro che a questa attività si sono dedicati: “E’ un peccato che il Nevada sia il primo Stato americano a sospendere temporaneamente il servizio di Uber, mettendo a rischio quasi mille posti di lavoro e la capacità di sbarcare il lunario di altrettante famiglie”.
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