
Con l’incontro, probabilmente decisivo, di domani al Mise, la trattativa sulla vertenza Ast potrebbe essere finalmente in dirittura d’arrivo. In questa situazione l’equilibrio tra le parti è molto precario, considerando che l’azienda ha già chiesto che fosse “ristabilita immediatamente la piena operatività del sito, al fine di consentire la consegna dei prodotti e il rispetto delle commesse”.
Dalla parte opposta, operai e sigle sindacali avrebbero potuto scegliere di aspettare a chiudere l’accordo, confermando il calendario degli scioperi fino a giovedì e mantenendo lo stabilimento ancora inattivo.
Tra questi, però, ha prevalso la voglia di chiudere l’accordo e tornare al lavoro. Motivo per cui, appellandosi alla solidarietà operaia, hanno deciso di accontentare l’ad Lucia Morselli e permettere ad un treno bloccato da giovedì sera ai cancelli d’uscita di raggiungere uno stabilimento Marcegaglia, che a sua volta ha minacciato di fermare gli impianti e mettere i lavoratori in cassa integrazione.
I sindacati hanno spiegato che la decisione “dimostra la buona volontà dei lavoratori, finalizzata a valorizzare l’attaccamento al sito ternano, e potrà essere ripetuto, anche per altre merci, in relazione allo stato di avanzamento del negoziato”. Insomma, entrambe le parti, rispetto ad altri momenti di frattura totale, provano a venirsi incontro, nella speranza che questa possa davvero essere la volta buona.
Ap