Inps: le donne potranno andare in pensione prima

La sede centrale dell'Inps (autore Blackcat, Wikicommons licenza CC-BY-SA-3.0)
La sede centrale dell’Inps (autore Blackcat, Wikicommons licenza CC-BY-SA-3.0)

Svolta a sorpresa sulla pensione delle donne. Sulla base di un complesso intreccio di norme, le lavoratrici potranno andare in pensione a 57 anni di età purché abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, abbassando dunque l’età pensionabile prevista dalla contestata riforma Fornero. L’assegno pensionistico verrebbe tuttavia calcolato con il solo metodo contributivo, quindi con il 15-20% in meno rispetto al metodo retributivo (il 70% dello stipendio con 35 anni di contributi).

La possibilità di questo pensionamento anticipato, detta “opzione donna” era stata introdotta nel 2004 dall’allora governo Berlusconi. Tuttavia, nei primi anni è stata utilizzata solo da pochissime lavoratrici. Il numero delle richieste, invece, ha subito una forte accelerazione dopo l’introduzione della riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro del governo Monti Elsa Fornero, che ha cancellato le pensioni di anzianità e aumentato considerevolmente l’età pensionabile. Del resto, questa è stata l’unica possibilità per molte donne di evitare di diventare delle esodate, ovvero finire senza lavoro né pensione, tanto che nel 2013 le richieste per questa possibilità di pensionamento anticipato sono state 8.846 e fino a settembre di quest’anno 8.652.

L’opzione di pensionamento agevolato per le donne era stata introdotta in via sperimentale “fino al 31 dicembre 2015”, e non era stata toccata dalla riforma Fornero. Ora, dato che l’Inps aveva applicato a questo caso la cosiddetta “finestra mobile”, ovvero il termine di un anno dalla maturazione dei requisiti alla decorrenza della pensione, come da prassi si faceva per la pensione di anzianità, il termine di scadenza delle domande era stato fissato dall’istituto di previdenza alla fine del 2014, al 30 novembre, visto che la domanda va presentata un mese prima, invece che al 31 dicembre 2015. Ora, una nuova circolare l’Inps dovrebbe cambiare questa interpretazione, contro la quale era stata anche promossa una class action e approvate alcune mozioni in Parlamento, ripristinando la scadenza come prevista dalla legge. Quindi, fino alla fine dell’anno prossimo le lavoratrici potranno ricorrere a questa forma di pensionamento agevolato introdotta nel 2004 dal governo Berlusconi. Diversamente il termine sarebbe scaduto ieri.

Tra gli altri elementi che introducono alcune flessibilità alla riforma Fornero c’è anche un emendamento alla legge di Stabilità, proposto da Marialuisa Gnecchi del Pd e approvato alla Camera, con cui vengono cancellate le penalizzazioni previste dalla legge Fornero per chi va in pensione anticipata prima dei 62 anni di età, nonostante abbia raggiunto gli anni di contributi richiesti: 42 anni e mezzo gli uomini e 41 anni e mezzo le donne. Queste penalizzazioni prevedevano un taglio dell’assegno pensionistico che ora è stato cancellato per tutti, donne e uomini che abbiano maturato i contributi richiesti entro il 31 dicembre 2017.

V.B.