M5S, polemica restituzioni sul Corriere. Colletti: “Attenzione al gioco delle 3 carte”

Una protesta del Movimento 5 Stelle  (Andreas Solaro/Afp/Getty Images)
Una protesta del Movimento 5 Stelle (Andreas Solaro/Afp/Getty Images)

Il deputato del Movimento cinque Stelle Andrea Colletti ha contestato l’articolo sulle rendicontazioni dei parlamentari M5S a firma di Sergio Rizzo e pubblicato questa mattina dal Corriere della Sera .

“A quanto pare il vero proprietario del Corriere della Sera ha ordinato e il fido Sergio Rizzo ha obbedito, scrivendo un articolo che non dice totali falsità ma le impiatta in modo da descrivere una realtà parallela, opposta al reale”, è quanto ha denunciato sul suo profilo Facebook, Colletti, aggiungendo che “lo stipendio concesso dal padron Marchionne fa sempre comodo al Rizzo. Cosa dice il nostro prode? Che non intaschiamo solo il 5% dei nostri rimborsi. Attenzione però al sottile gioco delle tre carte”.
Infatti, spiega Colletti, “lui fa il calcolo sui rimborsi ai quali rinunciamo, non sui rimborsi e indennità che restituiamo”.
“D’altro canto, Totò docet, noi siamo un abile popolo di truccatori”, commenta il deputato che poi ricorda che “mi sono fatto un calcolo di quanto ho restituito nel primo anno solare da deputato: come stipendio in totale ho preso ben 48.559,72 € e ho restituito al Fondo PMI 18.561,05 €, ovvero il 38,22%. Come rimborsi (i quali non tutti devono essere giustificati) ho preso ben 76.761,48 € e ho restituito al Fondo PMI ben 34.438,53 €; ovvero il 44,86% di quanto ho percepito”.
“In percentuale di quanto mi è entrato nel conto corrente dedicato, ho restituito al Fondo PMI il 42,3%”, ha affermato Colletti.

Nell’articolo intitolato “Intascano oltre il 90% dei rimborsi: le poche rinunce del M5S”, Rizzo riferendosi ai dati del 2013 e 2014, ha evidenziato che dal 15 marzo al 31 dicembre 2013 le somme effettivamente erogate a vario titolo sono state pari a 18 milioni 912.552 euro e 46 centesimi, precisando che “la maggior parte delle competenze, ovvero 14,1 milioni del totale di 19,4, non era possibile per regolamento rinunciare, trattandosi di indennità e diaria”.
“La somma della quale si poteva invece tecnicamente privare viene così a restringersi a 5 milioni 319.064 euro e spiccioli. E qui il risparmio dovuto alle rinunce volontarie non va oltre il 5,7% del totale”, ha sostenuto Rizzo, per il quale se i grillini non hanno “ritirato ben l’83,5% dell’indennità di ufficio, le rinunce relative alle altre voci sono apparse decisamente più modeste”.

Insomma, anche per il 2014, Rizzo distingue le voci dei rimborsi e indennità senza sommarli e offrendo un dato parziale sulle restituzioni, pur evidenziando comunque che i deputati del M5S percepiscono soltanto 2.500 euro netti al mese dell’indennità che ammonta a 5.246 euro e 54 centesimi, destinando la restante somma di 2.746,54 euro ad un fondo di garanzia per i finanziamenti alle piccole imprese che dovrebbe essere gestito dal ministero dello Sviluppo economico. Ironia della sorte, commenta a conclusione Rizzo il fondo al momento è stato bloccato a causa di un rimpallo fra ministero dell’Economia e Consiglio di Stato.

C.D.
Per approfondimenti, leggi l’articolo sul Corriere della Sera.