World Aids Day, Oms sfida virus: debellarlo entro 2030

Simbolo della lotta contro l'Hiv (Getty images)
Simbolo della lotta contro l’Hiv (Getty images)

Ricorre oggi il World Aids Day, la giornata mondiale della lotta all’Aids. In occasione della data, l’Oms ha voluto diffondere un segnale di speranza, fissando le tappe per poter approdare ad un momento in cui il virus sarà a “infezioni zero” e “morti zero”. Se entro il 2020 saranno diagnosticati il 90% dei sieropositivi, il 90% di questi sarà sottoposto a trattamento e il 90% riuscirà a guarire, allora quel momento arriverà nel 2030.

Si tratta indubbiamente di tre obiettivi molto ottimistici, considerando che il primo di questa concatenazione di fattori è ancora in alto mare: “Circa metà di tutte le persone che nel mondo vivono con l’Hiv non sanno ancora di avere il virus – spiega Gottfried Hirnschall, che dirige il dipartimento Hiv dell’Oms -. Serve uno sforzo comune per offrire il test alla popolazione più ampia possibile, e un focus sulle cosiddette ‘popolazioni chiave’, omosessuali, lavoratori del sesso, tossicodipendenti”.

Nonostante sia ormai riconosciuta come una malattia “anni ’90”, ancora l’anno scorso l’Aids ha fatto 1,5 milioni di vittime in tutto il mondo e 2 milioni di nuove infezioni, concentrate per il 70% nei Paesi in via di sviluppo. Ci sono circa 13 milioni di persone in terapia antiretrovirale, poco più di un terzo rispetto ai 35 milioni che ne avrebbero la necessità. I bambini colpiti dal virus sono ovviamente i più fragili alla malattia e in molti casi non riescono a far fronte alle terapie, come spesso accade nei Paesi a medio e basso reddito, dove solo il 25% di questi riescono a ricevere le cure.

Le Ong europee hanno proposto, per la ricorrenza, che una parte delle rendite sulla tassazione delle transazioni finanziarie venga destinata ad un fondo per la lotta all’Aids. Stefania Burbo, portavoce dell’Osservatorio Aids, ha detto: “Mancano all’appello del Fondo Globale per la Lotta all’Aids, Tbc e malaria, il principale finanziatore nel campo della salute globale, 2,5 miliardi di dollari per contrastare efficacemente le tre pandemie. La Tassa sulle Transazioni Finanziarie potrebbe contribuire a ridurre questo gap finanziario”.

Non emergono in questa giornata solo note negative, ma anche progressi raggiunti laddove prima sembravano impensabili: “In Ruanda ad esempio – ricorda Francesca Belli dell’Aides, la più grande Ong europea contro l’Aids – oltre l’80% dei pazienti ha accesso alle cure. Questo paese ha calcolato che investendo 12,7 milioni in trattamenti ne risparmierà oltre 25 in nuove infezioni. Se riusciremo a fermare le nuove infezioni potremo finalmente mettere la parola fine alla storia dell’Aids”.

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