
Arrestato in un’operazione della Guardia di Finanza per aver raccontato via sms alla sua ragazza quel che stava facendo in quel momento. Un dialogo surreale che più o meno suonava così:
“Che stai facendo, amore?”
“Sto lavorando!”
“Scusa, che lavoro fai?”
“Lo spacciatore”.
La giovane donna se l’è fatto ripetere un paio di volte, poi decide di troncare la relazione: “Ciao, dimenticati di me! Che schifo, ti rendi conto di cosa stai facendo?”. Il giovane prova a replicare e a giustificarsi: “Tu lo sapevi… io mi assumo le mie responsabilità… Amò, mi servono soldi per adesso poi nn lo faccio più”. Ma la sua ragazza è ferma e gli fa notare: “Spero che non fai più una cosa del genere perché io avendo un fratello che faceva questo so chee significa ed è brutto farlo e sinceramente non voglio accanto una persona che lo fa perché prima c’è il bello dei soldi facili e poi lacrime e sangue… E ti giuro è una pugnalata al cuore… apri gli occhi finché sei in tempo perché se entri nel giro non ne esci più. Io ti amo più di me stessa e non voglio vederti bruciare la vita”.
Il tutto veniva intercettato appunto dalla Guardia di finanza di Palermo, così il giovane è oggi finito in manette insieme ad altre sette persone perché accusato di aver messo in piedi, a Belmonte Chiavelli, nella periferia del capoluogo siciliano, una vera e propria centrale dello spaccio.
Ha spiegato colonnello il Francesco Mazzotta, comandante del nucleo di polizia tributaria di Palermo: “Abbiamo smantellato una florida rete di spaccio, che era organizzata imprenditorialmente, poteva contare su una vasta clientela, che ad ogni ora del giorno arrivava a Belmonte Chiavelli. I pusher facevano i turni per soddisfare tutte le richieste”. Sostanziosi i numeri dell’operazione: rilevati oltre mille episodi di spaccio e oltre cento consumatori in sei mesi, mentre il sequestro ha riguardato cinque chili di marijuana, 266 piante di cannabis e 100 grammi di cocaina.
GM