Governo depenalizza piccoli reati. La Lega: “Decreto salva-ladri”

Il CdM guidato da Matteo Renzi (Elisabetta Villa/Getty Images)
Il CdM guidato da Matteo Renzi (Elisabetta Villa/Getty Images)

Si è riunito alle ore 21.40 di ieri a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri guidato da Matteo Renzi che ha approvato, su proposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, uno schema di decreto delegato che fa proprie le proposte elaborate dalla commissione ministeriale nominata con D.M. 27 maggio 2014 e presieduta dal  prof. Francesco Palazzo. Con tale proposta, viene data applicazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.

Secondo quanto sottolinea il comunicato di Palazzo Chigi, l’istituto “consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria”. Resta comunque aperto il profilo civile dei reati; tale proposta, nei piani del governo, dovrebbe consentire “di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi”.

Tra i reati depenalizzati, reati contro il patrimonio come furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato, tutti sanzionati fino a 5 anni di detenzione. Il reo, per poter accedere all’archiviazione, deve avere a suo carico solo quell’unico reato contestato. Una norma che ha fatto infuriare il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: “Pazzesco. Il governo Renzi ha depenalizzato alcuni reati ‘lievi’, per cui niente galera per chi commette furto, danneggiamento, truffa e violenza privata. Con la sinistra al potere, l’Italia diventa il paradiso dei delinquenti. Non mi rassegno, la Lega farà opposizione totale a questa follia”.

Decreto salva-ladri

Infuriato anche Nicola Molteni, capogruppo in commissione giustizia del Carroccio: “Con un blitz notturno il governo ha approvato il decreto salva-ladri, l’ennesimo regalo ai criminali. E il paese scivola sempre più nell’emergenza sicurezza. Dopo cinque svuota carceri il governo Renzi sfodera un nuovo dono ‘natalizio’ ai delinquenti, proprio mentre dilaga l’emergenza furti e piccoli reati. E’ follia, questo stato legittima a rubare e bastona gli onesti”.

Molteni promette “battaglia durissima” in Commissione giustizia e conclude: “Con questo governo le vittime sono dimenticate, in compenso è assicurata piena impunità a chi commette reati come furti, truffe, danneggiamenti, violenze e minacce. Ai malviventi ricchi premi, alle vittime un calcio nel sedere. Questo è un governo scellerato e ‘fatto’ al contrario”.

Duro anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Bisognerà esaminare con molta attenzione il provvedimento riguardante l’archiviazione dei fatti di particolare lievità. Il diritto penale non può essere piegato a esigenze che i cittadini potrebbero difficilmente comprendere. Un conto è semplificare la gestione delle vicende penali, altro è lasciare impuniti crimini che possono destare allarme sociale. Le parole semplicistiche e rassicuranti del ministro Orlando non cancellano le preoccupazioni di tanti, che condivido e che intendo affermare quando si arriverà ai pareri parlamentari”.

Reati legati alla crisi

E’ però un fatto che quelli che vengono depenalizzati dal governo sono per lo più i cosiddetti “reati legati alla crisi”. Una ricerca del Sole 24 Ore, tempo fa, sottolineava come nel 2012 – a fronte di un lievissimo incremento dei reati, pari a poco più dell’1% – si registrava un notevole aumento di furti (+15,5%), borseggi (+11%) e scippi (+13%). In particolare, segnalava l’aumento di furti in casa e borseggi, ma anche di frodi e autovetture rubate.

Una più recente inchiesta della Fondazione Leone Moressa indicava invece come dal 2007 al 2013 i detenuti nelle carceri italiane fossero complessivamente aumentati del 28%, ma con un aumento percentuale del 34% dei soli detenuti italiani, nonostante contestualmente siano aumentate sia l’immigrazione che l’emigrazione.

Spiegavano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa: “Dall’inizio della crisi i detenuti italiani sono aumentati con un ritmo molto più sostenuto rispetto a quello degli stranieri. Si può ipotizzare che la crisi economica e la conseguente crescita della disoccupazione, mentre nel caso degli stranieri spinge maggiormente a cercare fortuna in altri Paesi, per i nostri connazionali sfoci purtroppo spesso nell’illegalità”.

 

GM