La protesta dei lavoratori di Meridiana è arrivata fino ad Aiglemont, nei pressi di Parigi, dove è stato organizzato un sit-in di protesta di fronte all’abitazione del principe Karim Aga Khan. La partita più dura e decisiva si gioca però in casa della compagnia di bandiera sarda, all’aeroporto di Olbia, dove si tengono i negoziati tra l’azienda e i sindacati per cercare di salvare l’azienda in una vertenza che si preannuncia lunga e dolorosa per quasi 600 dipendenti coinvolti.
Le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uglt, Usb e Apm, presenti all’incontro, hanno però denunciato in una nota l’ennesima scorrettezza da parte della proprietà nella gestione della trattativa: “Oggi, sfoggiando l’ennesimo atto di arroganza e protervia insopportabile, il direttore del personale Paolo Carcone, non si è presentato all’incontro previsto con le rappresentanze dei lavoratori”. Sul tavolo della questione c’è la discussione dell’assegnazione dei “Biglietti di fuori servizio (Csf)”, che fino a poco tempo fa il personale di bordo potevano utilizzare illimitatamente ed ora “l’Azienda ne concede solo quattro al mese”, come spiega Gianluca Langiu, della Cisl Gallura.
Nella sala riunioni dove si tiene il negoziato si sono registrati attimi di tensione elevatissima, tanto da indurre alcuni amministrativi a chiamare delle forze dell’ordine. I sindacati, da parte loro, spiegano quanto accaduto: “Il funzionario che ha sostituito Carcone non ha titolo ad addentrarsi nelle problematiche. Questo ha ingenerato un innalzamento della tensione al punto che è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine e le parti sono ora chiuse a oltranza nella palazzina e lì rimarranno fintanto che non verranno ritirate le procedure. Discutere ora delle procedure di erogazione dei Csf non è che una provocazione, un tentativo per limitare il diritto dei lavoratori di manifestare e che influisce negativamente anche sulla rappresentanza sindacale alle riunioni”, ha concluso il rappresentante sindacale.
Ap
