Mosca rinuncia al progetto South Stream

 South Stream
Valdimir Putin e Alexei Miller (Alexey Druzhinin/Getty Images)

Mosca mette la parola fine al progetto del supergasdotto South Stream. Ne ha dato l’annuncio il presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa con Recep Tayyp Erdogan ad Ankara. La posizione dell’Unione europea sul gasdotto South Stream ha spiegato Putin «non è stata costruttiva» pertanto la Russia per il momento «è costretta a ritirarsi dal progetto South Stream a causa della mancanza di volontà dell’Ue di sostenere il gasdotto». Il presidente russo ha precisato che Mosca «a tutt’oggi non ha ancora ricevuto il permesso della Bulgaria» a far passare il gasdotto sul proprio territorio. « Noi crediamo che nelle condizioni attuali possiamo continuare con la realizzazione del progetto» ha detto. Pertanto la Russia provvederà pertanto a «riorientare le forniture di gas» verso altri consumatori. Putin ha annunciato d’intesa con Erdogan un aumento delle forniture alla Turchia pari a 3 miliardi di metri cubici, attraverso il gasdotto Blue Stream. Il presidente russo ha inoltre delineato il progetto di un nuovo gasdotto lungo il confine greco-turco destinato.

Per l’Italia svanisce un progetto di 2,4 miliardi

La fine del South Stream, se confermata, vedrebbe svanire un progetto da 16 miliardi di euro che vedeva l’Italia in prima fila, con Eni primo partner di Gazprom, accanto ai francesi di Edf e ai tedeschi di Wintershall. Ad aggiudicarsi la prima delle due linee dell’infrastrttura era stata proprio la proprio Saipem, la società di ingegneria controllata da Eni. Due navi posatubi erano già al lavoro nel Mar Nero con commessa del valore di 2,4 miliardi di euro. Il South Stream sarebbe dovuto partire proprio dal Mar Nero, collegando Crimea e Bulgaria, per arrivare nell’Europa centro-meridionale. Senza poter passare per la Bulgaria continuare nelle opere non hasenso. Svanisce così anche una forte di approvvigionamento di primissimo piano per l’Italia stessa, in quanto la fornitura di gas dalla Russia sarebbe arrivata anche nel nostro Paese.

Gazprom in Turchia

I nuovi progetti del Cremlino sono spiegati da Alexei Miller numero uno di Gazprom: il colosso russo costruirà un nuovo oleodotto in Turchia, con una capacità di 63 miliardi di metri cubi, di cui 14 miliardi di metri cubi per sostituire il transito attraverso l’Ucraina. Per il gasdotto in Turchia Gazprom creerà un nuovo ente giuridico in Russia. Il nuovo gasdotto, ha spiegato Miller, permetterà il trasporto di 50 miliardi di metri cubi al confine con la Grecia. Il punto di partenza sarà la centrale di compressione “Russkaya” , da cui doveva originariamente iniziare il South Stream. Mosca avrebbe già concesso uno sconto del 6% sulle forniture ad Ankara a partire dal 2015.

Saipem, il titolo crolla

Secondo alcuni osservatori le dichiarazioni del presidente Putin e del numero uno di Gazprom potrebbe essere solo un modo per spingere la Ue a non ostacolare il progetto South Stream forti del fatto che la compagnia russa fornisce circa un terzo delle forniture di gas all’Europa. Ma le parole di Alexei Miller non lasciano molto spazio a questa interpretazione: “Il progetto non si farà più e questo è tutto”. Il titolo Saipem intanto è crollato in Borsa. Nelle prime fasi di contrattazione è rimasto fuori dagli scambi con un ribasso teorico di sette punti percentuali. Quando è entrato ha fatto registrare un inabissamento del 10 %. Forse non tutti hanno creduto alle dichiarazioni di Putin e Miller, ma il Mercato le ha prese molto sul serio