
“L’introduzione di misure di non punibilità per reati di lieve entità non metterà certo a repentaglio la sicurezza dei cittadini, ma potrà consentire al Paese di avere una giustizia più celere ed efficace”, a sostenerlo – difendendo il provvedimento approvato ieri in Cdm – è Walter Verini, capogruppo del Partito democratico in Commissione Giustizia alla Camera, che poi aggiunge: “A nessuno può essere consentito di agitare paure”.
Verini spiega che “lo Stato ha il dovere di trovare pene alternative e di rivedere il sistema sanzionatorio. Ce lo chiedono il Parlamento, che ha votato la legge delega, l’Unione europea, che ha sanzionato il nostro Paese per la condizione carceraria, e soprattutto ce lo chiedono i cittadini, che hanno diritto ha una giustizia efficace”. Quindi critica chi contesta il provvedimento: “Che poi siano proprio Matteo Salvini e Maurizio Gasparri a muovere paure è francamente paradossale. Al segretario della Lega e al senatore di Forza Italia vorrei ricordare che è con i governi di centro destra, da loro sostenuti, che sono state varate leggi, come la ex Cirielli, che hanno evitato il carcere a chi aveva compiuto gravi reati ai danni della società”.
Stessa posizione espressa da David Ermini, responsabile Giustizia del Pd: “Alla falsità e alla disinformazione non c’è limite. Non è in atto nessuna depenalizzazione dei reati minori. E’ sorprendente come la Lega cerchi di cambiare le carte in tavola: sarà la cattiva coscienza di coloro che, negli anni passati, con la loro riforma della prescrizione hanno lasciato liberi decine di criminali o con la depenalizzazione del falso in bilancio hanno assicurato l’impunità a quanti hanno commesso crimini finanziari”.
Ermini precisa poi che “il decreto legislativo non prevede alcun cedimento sul fronte della lotta alla crimine e, nel caso specifico, su quegli odiosi reati propri della microcriminalità. Esso interviene solo sui cosiddetti reati bagatellari per i quali già non è prevista la custodia cautelare in carcere. Sarà compito dei Pm valutare, nel caso, se fare richiesta al giudice di archiviazione. Non ci sarà alcun automatismo e i procedimenti saranno vagliati sia dal Pm che dal Gip e ciò servirà per alleggerire fascicoli e per lasciare loro il tempo e le risorse per dedicarsi ai reati che toccano le singole persone e la collettività. Prima di parlare è meglio studiare”.
Anche il componente della Commissione Giustizia della Camera, in quota Pd, Giuseppe Berretta, rileva: “Alla Lega Nord e a quanti nel centrodestra contestano il provvedimento, poi, occorrerebbe forse ricordare i risultati ottenuti con la ex Cirielli, che nel 2005 ha dimezzato di fatto i termini della prescrizione annullando processi anche a carico di soggetti veramente pericolosi”.
Critiche dalle opposizioni
Intanto, oltre alla Lega Nord, anche le altre forze di opposizione di centrodestra hanno aspramente criticato il provvedimento; affonda su Twitter il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Ignazio La Russa: “Finalmente grazie a Renzi è ufficiale: dalla certezza della pena alla certezza della impunità”. Stessa posizione espressa dalla presidente del suo partito, Giorgia Meloni: “I nemici del governo Renzi? Sicurezza, legalità e certezza della pena. Altrimenti non si spiega perché, dopo gli ‘svuotacarceri’, la depenalizzazione delle droghe e l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, il Governo ha stabilito ieri che in Italia chi ruba, danneggia, truffa o commette violenza privata non deve andare più in galera”.
Più cauta nel giudizio, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria: “Sul provvedimento del governo che prevede la non punibilità di reati lievi, serve una riflessione molto approfondita. In un contesto economico particolarmente critico, infatti, i piccoli reati si moltiplicano, la microcriminalità aumenta e la percezione di sicurezza dei cittadini si riduce: non possiamo permettere che la situazione peggiori”.
GM