AlmaDiploma: 46% dei diplomati “pentito” della scelta

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AlmaDiploma ha presentato questa mattina al ministero dell’Istruzione i risultati di un’indagine condotta su oltre 40 mila diplomati a luglio 2014, provenienti da circa 300 istituti di Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Per quasi la metà di questi, il 46%, la scelta della scuola superiore si è rivelata una delusione, motivo per cui sarebbero disposti a cambiare indirizzo di studio o istituto. Tra questi, l’11% attribuisce l’opinione negativa sui 5 anni di liceo al luogo in cui lo ha frequentato, il 7% confessa che avrebbe scelto un corso diverso di studio all’interno del proprio istituto mentre il restante 27% si è detta delusa da entrambi i fattori, scuola e indirizzo.

In questo dato si riscontra subito un problema di orientamento, che è risultato essere poco efficace dopo il primo ciclo di studi: sia per uno stanziamento insufficiente di fondi da parte del decreto Carrozza per il 2013/2014, sia per l’influenza di amicizie e parenti in un’età ancora adolescenziale, quando si viene chiamati a questa importante scelta.

Il sondaggio evidenzia anche le ragioni del cambio di rotta post-scuole superiori: il 41% di coloro che si sono detti convinti di aver scelto in modo sbagliato avrebbe voluto studiare materie diverse, il 22% ritiene che sarebbe meglio preparato al mondo del lavoro e il 15% per prepararsi meglio in vista dell’università.

Un altro tema che emerge dall’analisi dei dati è quello, non nuovo, dello “scollamento” tra il mondo del lavoro e quello della scuola: solo il 52% dei diplomati ha svolto uno stage, come e se previsto dal programma del proprio istituto, con percentuali evidentemente maggiori nelle scuole professionali e una notevole carenza nei licei classici (solo il 18%). Solo il 32% dei diplomati ha svolto inoltre esperienze di studio all’estero, metà delle quali organizzate dalla propria scuola: le destinazioni più gettonate sono risultate il Regno Unito (42%), la Francia (15%), l’Irlanda (12%) e la Spagna (11%).

Le esperienze di lavoro vero e proprio, spesso di carattere stagionale o occasionale, hanno riguardato il 58% dei diplomati, con picchi del 71% negli istituti professionali, del 63% in quelli tecnici e del 50% nei licei. Ben il 18% di coloro che sono usciti dalle scuole professionali, infine, ha dichiarato di aver svolto in modo continuativo attività lavorative, anche durante il corso di studi.

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