
Fumata nera per la possibile nomina dell’illustre direttore d’orchestra Riccardo Muti alla carica di Presidente della Repubblica, quale successore di Giorgio Napolitano al Colle.
Le indiscrezioni circolate ieri sulla proposta che avrebbe avanzato il premier Matteo Renzi sono state da prima smentite da Palazzo Chigi e poi dallo stesso Muti bollandole con il termine di “bufala”.
In un’intervista al Mattino, Muti ha spiegato che “hanno distorto le parole dette da mio figlio, non ho mai sentito Renzi, questa storia che io sia candidato al Quirinale è una bufala inventata dai giornali”.
“Voglio dirigere, è questo il mio mestiere – ha poi aggiunto il direttore d’orchestra- Di professione faccio il musicista e intendo farlo, se le forze me lo concederanno, fino all’ultimo giorno della mia vita”.
In merito alla possibile candidatura al Quirinale, Muti è categorico e non lascia trapelare speranze o illusioni: “E’ tutto frutto di fantasie e illazioni giornalistiche. Non penso affatto al Quirinale e nessuno me lo ha proposto”, ha replicato seccamente, invitando i media a lasciare in pace “me, i miei figli, la mia famiglia, ma anche il premier. Renzi ha già abbastanza grattacapi per conto suo”.
La notizia sulla nomina di Muti al Quirinale è stata diffusa ieri dal Fatto Quotidiano che riportava la dichiarazione del figlio del maestro, Domenico Muti il quale avrebbe sostenuto che il premier aveva fatto la proposta a suo padre, spiegando che “è una proposta seria del premier, ne abbiamo parlato in famiglia”.
In pochi minuti, l’indiscrezione è rimbalzata sul web e sembrava scontato, considerando la fonte, che fosse vera. In realtà, Palazzo Chigi ha immediatamente smentito la notizia, così come lo stesso Domenico Muti con una lettera indirizzata allo stesso quotidiano: “Smentisco di essermi mai espresso nei termini riportati. Non posso aver parlato né di una telefonata né di una proposta del presidente a mio padre in quanto mai avvenute! Ho ribadito a quel giornalista, e agli altri presenti ieri a Firenze, quanto mio padre dice in pubblico e in privato in questi giorni: lasciarlo dirigere in serenità”.
Dal canto suo il giornale non fa marcia indietro e conferma la notizia. Il caso potrebbe essere un quiproquò partito dalla base. Forse durante il colloqui con il giornalista, il figlio del Maestro avrebbe sottointeso di parlare in base a delle ipotesi e o proiezioni di fantapolitica e il giornalista potrebbe aver trascritto erroneamente come se tutto fosse realmente accaduto? Una verità che forse non sarai mai svelata.
C.D.