
Una notte di guerra ieri sera a Grozny in Cecenia, repubblica autonoma della Federazione Russa, tra appartenenti a movimenti indipendentisti islamici e forze antiterrorismo. Le prime informazioni provenienti nella notte dalle agenzie di stampa russe riferivano di diversi agenti di polizia uccisi a seguito di uno scontro iniziato intorno alla mezzanotte con un commando che avrebbe forzato un posto di blocco delle polizia stradale al centro della città. I veicoli usati dai terroristi, almeno tre,sarebbero stati sequestrati da 15 persone mercoledì sera nel villaggio di Shalazhi. Il commando si sarebbe poi diretto verso il centro città, notoriamente protetto da una stretta sorvegianza, e avrebbe oltrepassato il check point provocando le prime tre vittime tra gli agenti. Gli indipendentisti si sarebbero in seguito asserragliati all’interno di un edificio al centro della città sede di giornali, agenzie di stampa e case editrici, tenendo in ostaggio diverse persone. L’edificio è stato circondato dalle forze dell’ordine e nel corso degli scontri è divampato un violento incendio. Secondo le notizie trapelate più tardi, la battaglia è finita con l’uccisione di almeno sei ribelli.
La rivendicazione
L’attacco è stato rivendicato dal movimento islamista «Emirato del Caucaso» e i miliziani, in un video, hanno detto di essere guidati da nuovo capo, lo sceicco Ali Abu Mouhammad. «Ci batteremo fino alla morte» hanno detto. Il Comitato nazionale russo antiterrorismo, confermando quanto già anticipato da una fonte della sicurezza, parla di dieci poliziotti morti e 28 feriti. Secondo le agenzie di stampa russe i morti complessivi sarebbero 22. Gli scontri tra ribelli e forze governative ed indipendentisti sono frequenti nel Caucaso ma le misure di sicurezza avevano finora impedito scontri armati a Grozny, una delle città più controllate e sorvegliate d’Europa.
Il discorso di Putin
L’attacco dei terroristi islamici è stato condotto nel giorno dell’annuale discorso del presidente russo Vladimir Putin alla nazione cecena. Un segnale del pericolo che incomba nuovamente sul territorio a dieci anni dalla sfida dalla lanciata contro il Cremlino dagli indipendentisti ceceni. Putin, tenendo il discorso a Mosca, ha definito gli aggressori «ribelli» e si è detto fiducioso che le forze locali cecene riusciranno a contrastare efficacemente la nuova offensiva degli indipendentisti. Il Comitato anti-terrorismo ha dichiarato lo stato di emergenza nel centro di Grozny. L’annuncio implica l’imminente invio di reparti speciali dell’esercito e della polizia per individuare tutti i responsabili dell’attacco e un ulteriore innalzamento del livello di sicurezza per il centro cittadino.
ADB