Mafia Capitale: Marino incontra Cantone per verifiche appalti opachi

Sindaco di Roma, Ignazio Marino (Alberto Pizzoli/Afp/- Getty images)
Sindaco di Roma, Ignazio Marino (Alberto Pizzoli/Afp/- Getty images)

In base agli sviluppi dell’indagine “Mondo di Mezzo” che ha smantellato un’organizzazione di stampo mafioso nella quale erano coinvolti anche politici e amministratori comunali, il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha reso noto di aver incontrato con il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, insieme all’assessore al Bilancio Silvia Scozzese, ricordando che “questa Amministrazione ha improntato il suo lavoro sulla trasparenza e per questo intendo andare fino in fondo verificando uno per uno tutti gli appalti dubbi o opachi”.

“Abbiamo chiesto al presidente che un pool di esperti dell’Autorità passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni”, ha spiegato Marino riguardo al tema dell’incontro.
“Questa lista, insieme a quesiti specifici sugli aspetti giuridici di altre attività in corso di Roma Capitale che sono già oggetto di indagine, costituiranno una relazione che consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore. Abbiamo il dovere e la volontà di andare fino in fondo – ha poi concluso il primo cittadino- come già abbiamo fatto chiamando gli ispettori del Mef a certificare il buco di bilancio. I cittadini romani meritano rispetto e la nostra Amministrazione continuerà il suo lavoro sulla strada della legalità”.

Questa mattina Cantone nel commentare l’inchiesta aveva evidenziato come il sistema romano era una novità dal punto di vista dell’intreccio tra criminalità e politica, che ha evidenziato “un interfacciarsi con il mondo della burocrazia, con il mondo della politica in modo trasversale, avere referenti capaci di risolvere i problemi. Credo che sia un sistema emblematico del modo di fare oggi della corruzione: prescinde dal compimento degli atti e che porta i soggetti ad essere inglobati in meccanismi di tipo lobbistico”.
Cantone aveva anche ricordato che l’autorità si era già interessata alla vicenda: “Ho bisogno di risolvere il problema e ho già il soggetto sostanzialmente a disposizione”.

C.D.