“Il presepe? Discrimina”. E il preside lo vieta a scuola

Papa Francesco Presepe
Papa Francesco davanti al Presepe (Filippo Montefore)

Se passasse questo principio molte rappresentazioni pubbliche della Natività andrebbero rimosse, a partire da quella allestita in Piazza San Pietro, perché potrebbe “offendere” tutti coloro che, appartenendo ad un’altra religiose si trovassero a passare nella Piazza. Il preside della scuola De Amicis a Bergamo ha vietato infatti la realizzazione del presepe per non discriminare gli alunni di religione diversa da quella cattolica. La polemica nasce dalla richiesta di un insegnante che ha chiesto alla dirigenza scolastica di poter realizzare un presepe all’ingresso dell’edificio

“La favoletta del Cristianesimo nella nostra cultura non sta in piedi”

«La scuola pubblica è di tutti – ha dichiarato il preside – e non va creata alcuna occasione di discriminazione. In classe ognuno può portare il proprio contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l’anticristo, ma questo è l’orientamento che ho dato all’Istituto da otto anni, quando sono arrivato qua. A me non risulta che l’anno scorso sia stato fatto un presepe – ha insistito il dirigente scolastico – Era stato allestito nell’atrio un villaggio agreste, per ricordare che siamo un’unica razza. È stato un modo per rispettare tutti: in questa scuola la percentuale media di studenti non italiani rasenta il 30 % e, in alcune classi, ha picchi che si avvicinano al 50%. Le insegnanti sono d’accordo sul non fare alcun presepe tradizionale e l’unica lamentela è arrivata da un genitore. La favoletta che la cultura europea è figlia di tante cose, tra cui il cristianesimo, non sta più in piedi. A scuola non ci devono essere simboli che dividono».

“Il crocifisso? Ho cose più importanti di cui occuparmi”

A chiedere spiegazioni al dirigente scolastico è stato un genitore, rappresentante di classe di una terza elementare. «Il divieto mi pare assurdo. È giusto far crescere i figli secondo il nostro credo, poi da grandi saranno liberi di scegliere se seguirlo oppure no. Scriverò a tutti i genitori, per chiedere cosa ne pensano». Già molti di loro hanno già molti di loro avrebbero espresso contrarietà al divieto. Il preside ha tuttavia già reso noto che non cambierà idea, anche se la richiesta di fare il presepe dovesse arrivare dalla maggior parte dei genitori. Il preside invece si dice disposto a “chiudere un occhio” su crocefisso «Quello resta appeso ai muri – è il suo commento- perché se lo tolgo se ne fa una questione di Stato e ho cose più importanti di cui occuparmi».
I genitori parlano di un divieto assurdo: «E’ giusto far crescere i figli secondo il nostro credo, poi da grandi saranno liberi se seguirlo oppure no» . Il segretario della Lega, Matteo Salvini ha scritto su Twitter: “Pazzesco. E’ questo modello di ‘scuola’ che dovrebbe educare nostri figli. Tra i genitori contrari al divieto del preside anche anche Fabio Gregorelli consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: «Il presepe non offende nessuno – ha dichiarato – Vietarlo a scuola è un’assurdità».

D.C.