
Notizie non esaltanti dall’Istat sui pensionati italiani. Nel 2013 il 41,3% dei pensionati ha percepito un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese. Sono il 39,4% i pensionati che hanno ricevuto tra 1.000 e 2.000 euro, mentre il 13,7% ha percepito tra i 2000 e i 3000 euro. Solo il 5,6% ha avuto una pensione sopra i 3000 euro mensili; il 4,3% tra 3.000 e 5.000 euro; l’1,3% sopra i 5.000 euro.
Nel 2013, comunica sempre l’Istat, la spesa complessiva per le pensioni è stata di 272.746 milioni di euro, in aumento dello 0,7% rispetto al 2012. L’incidenza della spesa in pensioni sul Pil è aumentata dello 0,22%, passando dal 16,63% del 2012 al 16,85% del Pil nel 2013.
La maggior parte delle prestazioni pensionistiche viene erogata al Nord Italia: il 47,8%. Nel resto della Penisola, il 20,5% delle pensioni è pagato al Centro, mentre il 31,8% va al Sud. Il Nord Italia ha anche il maggior numero di pensionati, il 48,3%; mentre al Centro sono il 20,1% e al Sud il 31,6%. La spesa complessivamente erogata spetta va per oltre la metà al Nord Italia con il 50,6%, mentre al Centro va il 28,0% della spesa e al Sud il 21,4%. Questi dati sono pubblicati dell’Istat nel rapporto “Trattamenti pensionistici e beneficiari” riferito al 2013.
L’altra brutta notizia è che i nuovi pensionati sono più poveri. Chi è andato in pensione del 2013 percepisce assegno più basso fino a 3.000 annui rispetto a chi in pensione c’era già. L’Istat rileva che un nuovo pensionato nel 2013 riceve una pensione media di 13.152 euro annui, contro quella dei cessati, a 15.303 euro, e quella dei sopravviventi, 16.761 euro, ovvero quelli già in pensione anche nel 2012. E per le nuove generazioni sarà ancora peggio, tra lavori precari, discontinui e mal pagati e nuove regole contributive sempre più strette. Sempre che una pensione la prenderanno mai.
Complessivamente, in Italia i pensionati sono stati 16,4 milioni nel 2013, circa 200 mila in meno rispetto al 2012. In media ognuno di essi ha percepito 16.638 euro all’anno (323 euro in più del 2012). Bisogna considerare che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può ricevere anche più di una pensione (es. reversibilità, invalidità ecc.). Circa un quarto dei pensionati, il 24,9%, ha meno di 65 anni, la metà, il 51,0%, ha un’età compresa tra 65 e 79 anni, mentre il restante il 24,1% ha dagli 80 anni in su. Le donne sono il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.921 euro, decisamente inferiori a quelli degli uomini che in media sono di 19.686 euro. Oltre la metà delle pensionate, il 50,5%, riceve un assegno inferiore a mille euro al mese, mentre gli uomini nella stessa situazione sono poco più di un terzo, il 31%.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito web dell’Istat.
V.B.