Mafia Capitale, Renzi: “Ciò che emerge fa schifo”. Caos in Campidoglio

Primo Ministro Matteo Renzi (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Primo Ministro Matteo Renzi (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Commentando gli sviluppi dell’inchiesta “Mondo di mezzo”, il presidente del Consiglio,  Matteo Renzi, ha voluto evidenziare tutta la sua indignazione, sottolineando: “Quello che emerge dalle indagini in queste ore fa letteralmente schifo. Un sistema di potere corrotto, denari ai politici e non solo. Vale come sempre la presunzione di innocenza per tutti. Ma vale anche l’auspicio che si faccia presto a fare i processi. Perché abbiamo il diritto di sapere chi ha rubato”.

Sulla cena alla quale ha partecipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il premier tiene però a precisare: “Lottare contro la corruzione è una priorità del governo e anche per questo va respinto con forza il tentativo di mettere tutti sullo stesso piano, come fatto ingiustamente contro un galantuomo come Poletti: prendere una tangente non è la stessa cosa che fare una foto a cena. Se passa questo vince chi dice che sono tutti uguali”.

Nel Pd, è intanto dibattito aperto sulle vicende riguardanti la gestione degli appalti romani; per il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, occorre dire “basta con le deroghe ingiustificate nelle amministrazioni pubbliche e basta con le cooperative, di qualsiasi colore, costituite da finti soci lavoratori”. Il deputato lettiano prosegue: “Nelle Pa le deroghe sono ormai diventate la normale amministrazione, con le conseguenze che tutti stiamo leggendo in queste ore nelle cronache politico-giudiziarie. Inaspriamo subito la legge”.

Anche Sandra Zampa, deputata e vicepresidente del Partito Democratico, evidenzia: “Le notizie e gli elementi che emergono dall’inchiesta romana sono di estrema gravità. Chiamano in causa la coscienza di tutti e devono interrogare il popolo democratico e i suoi dirigenti. E’ davvero necessaria una riscossa delle coscienze se vogliamo che l’Italia si salvi. E’ arrivato il momento di affermare che non avremo alcuna tolleranza verso chi viola l’etica e la legalità”.

Protesta M5S

Intanto, un centinaio di esponenti, attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, guidati dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, si è ritrovato in piazza del Campidoglio per chiedere – in occasione del consiglio comunale convocato dopo l’esplosione dello scandalo – lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Roma, un’ipotesi più volte messa in campo in questi giorni da più parti. In decine si sono poi riversati all’interno dell’Assise comunale, urlando “Tutti a casa” e interrompendo di fatto i lavori.

“Noi siamo una forza politica onesta e al di fuori di questo meccanismo” – ha sottolineato Di Maio – “Siamo un forza composta da cittadini normali, come i tanti che ci sono in questa città e non sanno in questo momento a che santo votarsi. Noi ora vi chiediamo di serrare i ranghi e di liberare il comune di Roma. Riprendiamoci il comune di Roma tutti quanti insieme”.

Di Maio ha fatto anche riferimento a un’ipotesi già paventata dai portavoce pentastellati in Parlamento, Regione Lazio e Consiglio comunale di Roma sul blog di Beppe Grillo: “Piuttosto che assegnare la presidenza del Consiglio comunale oggi vacante agli amici degli amici, chiediamo che venga assegnata pro-tempore a noi, in attesa dello scioglimento”. In diretta su ‘La Cosa’, la senatrice Paola Taverna ha chiesto le dimissioni di Ignazio Marino: “Vada via e si torni a votare”. Il Movimento 5 Stelle avrebbe rifiutato la proposta Pd di nominare un presidente del Consiglio Comunale dem, con due vice, uno in quota Sel e uno di minoranza, indicato dai pentastellati.

Eletta Valeria Baglio

Nel caos, è stato intanto eletto il nuovo presidente del Consiglio Comunale: si tratta di una donna, Valeria Baglio, attuale presidente dell’XI Commissione Politiche Educative Scolastiche, Diritto allo Studio e Politiche per l’Infanzia. La neoeletta è espressione del Partito democratico e rappresenta il primo passo verso un tentativo di tornare alla normalità da parte dell’amministrazione capitolina. Le opposizioni non hanno partecipato al voto.

“Fuori la mafia da Roma” e “Fuori la mafia dallo Stato” gli slogan più gettonati lanciati dagli attivisti che hanno di fatto occupato l’Assise comunale. Alcuni attivisti si sono seduti per terra, iniziando a leggere i capi di imputazione dell’inchiesta per associazione a delinquere ed elencando i nomi degli arrestati e degli indagati. In Campidoglio anche alcuni attivisti della Lega Nord. Al momento, nonostante le proteste, i lavori del Consiglio comunale stanno proseguendo regolarmente.

Le parole di Alfio Marchini

Anche il consigliere comunale, Alfio Marchini, è intervenuto su quanto sta avvenendo nella Capitale, sostenendo: “Vedo con piacere che ormai tutte le opposizioni, anche se un po’ in ritardo, si sono unite a ciò che chiediamo da mesi: elezioni. Mesi fa erano indispensabili vista la manifesta incapacità di questa sindacatura di governare in modo efficiente Roma. Oggi il semplice buon senso consiglierebbe che non fosse neanche materia di discussione”.

Marchini ha proseguito: “Inoltre, come anticipammo in occasione delle elezioni farsa per la Città metropolitana di Roma, non abbiamo alcuna intenzione di partecipare a nessuna spartizione di poltrone e strapuntini, comprese queste surreali nomine che oggi dovrebbe discutere l’Assemblea capitolina. È tempo di scioglierla democraticamente e ridare la parola al popolo sovrano”.

 

GM