
“Un Paese dalla ricorrente debolezza nel Pil reale e nominale e nella sua compromessa competitività” questa l’Italia di Renzi secondo Standard & Poor’s. L’agenzia di rating taglia impietosamente il merito di credito da BBB con outlook negativo a BBB – con outlook stabile e sentenzia: “Abbiamo notato che Renzi ha fatto alcuni progressi con il suo Jobs Act ma non crediamo che le misure previste creeranno occupazione nel breve termine”. Conseguentemente, scrive l’agenzia “Il già elevato tasso di disoccupazione, potrebbe peggiorare”. S&P conclude: “Un forte aumento del debito, accompagnato da una crescita perennemente debole e bassa competitività, non è compatibile con un rating BBB, secondo i nostri criteri”. Le misure sul lavoro potranno creare una crescita dell’occupazione, sostiene ancora l’agenzia, ma solo dopo l’attuazione dei decreti attuativi che tuttavia potrebbero “essere ammorbiditi” a causa della crescente opposizione ai provvedimenti emanati dal Governo. L’agenzia pertanto rivede le stime medie di crescita del Pil reale e nominale sul periodo 2014-2017 a 0,5% e 1,2% ribassando le precedenti stime, già modeste, che prevedevano di 1% e 1,9%. “Per il 2015 prevediamo solo una modesta ripresa di 0,2%” scrivono gli analisti “contro le precedenti stime di una crescita dell’1,1%”. Valutazioni che contraddicono quelle del Governo Renzi, certo di una crescita media del Pil reale e nominale dello 0,7% e dell’1,9% tra il 2014 e il 2017. Giudizi negativi anche sul debito pubblico: S&P rivede le stime dello scorso 6 giugno prevedendo uno sbilanciamento a fine 2017 pari a 2.256 miliardi, 80 miliardi in più, pari al 4,9% del nostro Pil per l’anno 2014. Non tarda a commentare i dati Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. “Italia declassata da Standard & Poor’s. Adesso valiamo un misero BBB-. Ni non cavalchiamo, come fece la sinistra nella ormai famosa estate-autunno del 2011 la crisi, ma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il suo ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza e spiegare al Paese i motivi di questi ripetuti disastri”.
ADB