
L’indagine di Federalberghi sul ponte dell’Immacolata segnala una leggera inversione di tendenza: sebbene gli indicatori economici siano negativi per molti aspetti, il 9% degli italiani partirà durante questo “week-end lungo”, spendendo una cifra media pro capite di circa 262 euro e generando così un possibile giro di affari lordo da 1,4 miliardi di euro.
Il presidente dell’associazione degli albergatori, Bernabò Bocca, ha commentato positivamente il dato, che potrebbe ridare un po’ di linfa vitale ad un settore in grosse difficoltà: “Considerando il momento di enorme difficoltà che l’economia nazionale sta vivendo ormai da oltre cinque anni, poter contare sul 9% della popolazione che può permettersi una seppur breve vacanza approfittando della circostanza favorevole che il calendario ci riserva, è un raggio di sole in un cielo purtroppo ancora ingombro di nuvole”.
I risultati dell’indagine sono stati ottenuti da circa 3 mila interviste telefoniche realizzate tra l’1 e il 4 dicembre in collaborazione con l’Istituto Acs Marketing Solutions: ne emerge che l’89,3% dei partenti (circa 4,9 milioni di persone) rimarranno in Italia, mentre un marginale 9,3% (quasi 505 mila) sceglierà l’estero, per lo più le grandi capitali europee.
Le destinazioni preferite in Italia, nonostante il clima non sia ancora quello tipicamente invernale, vedono in testa la montagna, scelta dal 38,9%, seguita dalle città d’arte (26,4%), dal mare (14,5%) e infine dai centri termali e le spa (4,1%).
La maggior parte (30%) di chi parte sceglierà di alloggiare a casa di amici o parenti all’insegna del risparmio, il 25,9% andrà in albergo e il 12% in una casa di proprietà. Il 6,8% si orienterà invece sui Bed & Breakfast, il 4,1% in rifugi alpini e il 3,7% in appartamenti in affitto, mentre il 3,3% si affiderà al residence. Fanalino di coda per villaggi turistici e agriturismi, scelti dal 2,4%.
Ap