Migranti, quasi seicento in salvo nel Canale di Sicilia

Una nave militare nel Canale di Sicilia (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Una nave militare nel Canale di Sicilia (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Nuovo boom di salvataggi in alto mare nelle scorse ore nel Canale di Sicilia: gli interventi, effettuati dalle navi della Marina militare “Etna” e “Driade”, sono avvenuti a circa 100 miglia dalle coste siciliane; le persone tratte in salvo sono state 556, che ora verranno verosimilmente smistati tra i vari progetti di accoglienza in giro per l’Italia. Tutti i migranti sono stati trasportatati sulla terra ferma attraverso “Etna”, a bordo della quale sono state effettuate, in collaborazione con la Croce Rossa italiana, le operazioni di screening sanitario e polizia giudiziaria, che hanno visto impegnati medici e infermieri, oltre a volontari della Fondazione Rava, di Save The Children e il personale della Polizia di Stato.

Si aggrava intanto il bilancio dei decessi per freddo avvenuti su un gommone di disperati soccorso nel Canale di Sicilia, a 150 miglia a sud di Lampedusa, grazie a due motovedette della Guardia costiera e al rimorchiatore civile “Burbon Argos”. I morti sono 18 e le persone tratte in salvo invece circa una settantina. Secondo quanto si apprende quasi tutte le persone decedute sono morte probabilmente per ipotermia e disidratazione, mentre una sola è venuta a mancare a causa di un edema polmonare mentre erano in corso le  operazioni di soccorso.

 

GM