
Se il cammino delle privatizzazioni si è al momento fermato riguardo ad Enel, in attesa di condizioni di mercato più favorevoli per collocare la società elettrica partecipata dallo Stato, sembra invece procedere quello delle Ferrovie. E’ notizia di oggi, infatti, che il prossimo 10 dicembre si terrà una nuova riunione del gruppo di lavoro congiunto, la task force creata tra ministero dell’Economia, dei Trasporti e vertici delle Ferrovie dello Stato per mettere a punto il piano di privatizzazione dell’ente.
Nella riunione di mercoledì prossimo, che si terrà al Ministero dell’Economia, verrà discusso, stando a quanto si apprende, il quadro regolatorio, ovvero il contratto di Rfi e quelli con le Regioni, e il gruppo di lavoro si occuperà anche della chiusura delle procedure comunitarie.
Nei giorni scorsi, oltre al rinvio del collocamento sul mercato di Enel, il ministro dell’Economia Padoan aveva frenato sull’accelerazione della privatizzazione di Poste Italiane e Ferrovie dello Stato, rilevando rischi di “effetti negativi sull’occupazione” all’interno queste società: “Ci potrebbero essere contraccolpi (sull’occupazione, ndr), ma andranno verificati caso per caso”, aveva sottolineato Padoan.
L’obiettivo sulla privatizzazione di Ferrovie dello Stato è comunque quello di vendere entro il 2015 il 40% della società. L’operazione dovrebbe essere realizzata senza dividere la rete dai beni, come era stato pensato in un primo momento. La cessione di una simile quota di partecipazione in FS dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato una somma pari a circa 5 miliardi di euro. A condizione, ovviamente, che ci sia una risposta positiva da parte del mercato.
Tra le altre privatizzazioni in cantiere oltre a Ferrovie dello Stato, ci sono quelle di Enel e Poste Italiane, mentre per il momento è fermo il progetto di privatizzare una parte di Eni, azienda ritenuta troppo strategica per lo Stato. L’obiettivo del governo, comunque, è sempre lo stesso: realizzare proventi da destinare alle sofferenti casse dello Stato.
V.B.