Mafia Capitale, Marino: “I romani non sono mafiosi”. Spunta collegamento a Cosa Nostra

Campidoglio, Roma (Filippo Monteforte/Afp/ Getty images)
Campidoglio, Roma (Filippo Monteforte/Afp/ Getty images)

Mentre il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha rilasciato un’intervista a Rainews, emergono nuove indiscrezioni riguardo all’inchiesta “Mondo di Mezzo” condotta dalla Procura di Roma che ha portato all’arresto di una trentina di persone e ad un centinaio di indagati, tra i quali politici e amministratori comunali e regionali.
Infatti, secondo quanto si apprende, nella vicenda “Mafia Capitale” che ha scoperchiato un’organizzazione che coinvolgeva criminalità capitolina e politici bipartisan, due persone arrestate, Ernesto Diotallevi e Giovanni De Carlo, detto “Giovannone”, sarebbero ritenuti essere i referenti di Cosa Nostra nella Capitale. I due boss sono indagati dalla Procura per associazione per delinquere di stampo mafioso e secondo quanto trapela, ad incastrarli vi sarebbero alcune intercettazioni del 2012.
Diotallevi assolto dell’accusa di aver fatto parte della Banda della Magliana nell’inchiesta risulterebbe essere appartenente a Cosa Nostra secondo la testimonianza del collaboratore Salvatore Cancemi che “riferisce anche in merito ai suoi rapporti con Pippo Calò”.

I romani non sono mafiosi

“Il Comune si costituirà parte civile, spero che il procuratore Pignatone metta queste persone in prigione e poi butti le chiavi”, ha commentato il sindaco ai microfoni di Rainews.
Poco prima, il primo cittadino ha tenuto a ricordare che “prima c’era Roma Ladrona ora c’è Roma mafiosa, ma Roma non è una città di mafiosi. Ha tre milioni di abitanti, la stragrande maggioranza persone perbene, che in questo momento soffrono per la crisi economica, spesso per la mancanza di lavoro, spesso per la difficoltà di trovare un alloggio a un prezzo compatibile con il salario che ricevono”.

Marino spiega di essersi accorto di qualcosa fin dal suo insediamento: “Non sono un investigatore, ma dal momento in cui mi sono insediato in Campidoglio mi resi conto che alcune questioni non andavano. È stato poi un susseguirsi di denunce che ho fatto al procuratore Pignatone e di cambiamenti nelle società principali: una delle prime persone che rimossi fu Franco Panzironi, ad di Ama”.

Per il primo cittadino, molte iniziative promosse dalla sua giunta non sono piaciute: “C’è stata molta più attenzione sulla pedonalizzazione dei Fori imperiali piuttosto che sulle altre scosse fortissime che io ho messo in atto da subito: ad esempio la chiusura della discarica di Malagrotta o l’aver mandato via il consiglio d’amministrazione di Assicurazioni di Roma. Perché le decisioni che io ho preso non sono state prese nei cinque anni precedenti? Questo bisognerebbe domandarsi…”.

No a dimissioni

In merito all’ipotesi dimissioni o scioglimento della giunta, il sindaco controbatte: “Ma secondo voi ho affrontato un anno e mezzo di cambiamenti così radicali per poi dire ho scherzato adesso vado alla spiaggia?”.
Non ama le critiche Marino soprattutto quelle sollevate dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che ha auspicato lo scioglimento della giunta capitolina e di andare alle elezioni: “Ha mai sentito parlare del leader di Forza Italia? In questo momento sta scontando una pena ed è il presidente del Consiglio che si rifiutò di procedere allo scioglimento del comune di Fondi per mafia. Le sembra che questo sia il pulpito da cui devo ascoltare delle prediche?”, replica seccamente il sindaco.

Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha invece sottolineato che per “Roma potrebbero esserci tre ipotesi, dopo la valutazione delle carte dell’inchiesta: o un accesso agli atti, o lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l’attività giudiziaria”.

Finanziamenti

Per quanto riguarda le indiscrezioni sui soldi donati alla cooperativa di Salvatore Buzzi , ex attivista dell’estrema sinistra, che ha scontato 24 anni in carcere per omicidio e braccio destro di Massimo Carminati, l’ex dei Nar a capo dell’organizzazione criminale, e alle fotografie che ritraggono il sindaco in compagnia di Buzzi, Marino commenta: “Io non sapevo, quando sono entrato in campagna elettorale più di un anno e mezzo fa, se Buzzi fosse un criminale, perché non sono un investigatore. Durante la mia campagna elettorale abbiamo raccolto delle donazioni in maniera trasparente, che sono tutte documentate e registrate nei documenti della Corte dei Conti, quando io sono entrato nella sede di quella cooperativa sociale per la rieducazione dei detenuti, lì non c’era Totò Riina o persone attenzionate pubblicamente da indagini della magistratura”.
“Quella cooperativa si occupava del reinserimento dei detenuti. Se poi a capo ci fosse un delinquente io non sono un procuratore, non sono un investigatore. Non avevo motivo per poterlo sapere”, ha poi tenuto a ribadire il sindaco che sul coinvolgimento del Pd del Lazio, preferisce “non dare giudizi morali sulle persone o sul partito. Matteo Renzi ha deciso di avere un commissario. È una persona specchiata, Matteo Orfini. Credo che i giudizi il partito possa darseli da se stesso al suo interno”.

Infine, conclude Marino “spero che quello che è stato sottratto al pubblico possa essere restituito ed utilizzato nell’interesse dei cittadini”.

C.D.